Sentenza processo Perfido, Fugatti: “Comunità e istituzioni chiamate a fare la propria parte”

Il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti

“Non possiamo che rinnovare la nostra fiducia nella magistratura e nelle forze dell’ordine, punto di riferimento per la tutela della sicurezza di tutti e per fare in modo che in Trentino l’economia e l’amministrazione degli interessi collettivi siano sempre libere da qualsiasi sopruso e infiltrazione del crimine organizzato. Anche la comunità tutta, così come le istituzioni dell’autonomia, sono chiamate a fare la propria parte, per vigilare costantemente e impedire che fatti analoghi e gravissimi, come quelli all’attenzione delle aule giudiziarie in questa vicenda, possano ripetersi”.

Questo l’intervento del presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, sulla sentenza di oggi per uno dei filoni del processo “Perfido”, nato dall’inchiesta sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta in Trentino. Sono 18 gli anni di reclusione complessivi stabiliti oggi dal Tribunale per i due imputati, 10 per l’imprenditore Domenico Morello e 8 per l’operaio Pietro Denise.

Otto invece i risarcimenti alle parti civili, fra cui le istituzioni locali, come la Provincia di Trento (300mila euro, oltre a 8mila euro di spese legali) e il Comune di Lona Lases (150mila euro). Questo l’esito del procedimento per i due imputati, che hanno scelto il rito abbreviato. “Un ottimo risultato – commenta Fugatti – che premia anche lo sforzo della nostra Avvocatura e che riconosce il danno arrecato all’immagine della nostra comunità”.

La sentenza arriva a poche settimane dal passaggio di consegne tra il commissario straordinario uscente per il Comune di Lona Lases, Federico Secchi, e il nuovo commissario, Alberto Francini, già questore a Trento. Nell’occasione, Fugatti ha annunciato anche l’istituzione di un osservatorio contro la criminalità.

“L’attenzione – prosegue Fugatti – deve sempre essere massima. E in questo impegno magistrati e forze dell’ordine sul territorio non sono soli. L’autonomia trentina nella sua articolazione istituzionale e amministrativa deve essere la prima sentinella contro il malaffare e i tentativi di asservimento del nostro territorio. Che anche per la sua ricchezza e vitalità non è al riparo dai tentativi di attacco”.

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