La Giornata mondiale della pace 2023: “Nessuno si salva da solo”

La mostra fotografica “Finding Home” a Torre Mirana: è una delle tappe toccate dalla Marcia della pace del primo gennaio 2023

Al tema dei migranti sulla Rotta balcanica sarà dedicata la 56a Giornata Mondiale della Pace del primo gennaio 2023 a Trento. Nel pomeriggio di Capodanno si terrà una marcia silenziosa per le vie della città, che farà tappa in alcuni luoghi simbolo per il mondo dei richiedenti asilo, dove saranno offerte delle testimonianze significative. La marcia si concluderà in cattedrale con la Santa Messa presieduta dall’arcivescovo Lauro.

Tra le tappe, la mostra “Finding Home” ospitata a Torre Mirana: le fotografie di Chiara Fabbro raccontano il dramma dei migranti lungo la “Rotta balcanica”. Voluta da ICS Trieste, la mostra rilancia la campagna “Cambiamo rotta!”, promossa nel maggio 2021 da Diocesi di Trento, Ipsia Trentino, Acli, Atas, Cnca – Trentino Alto Adige, Movimento dei Focolari, Forum Trentino per la pace e i diritti umani e Osservatorio Balcani Caucaso per sensibilizzare la comunità trentina a sostenere le associazioni che operano a favore dei migranti bloccati in Bosnia. Sono stati raccolti finora quasi 40 mila euro destinati a supportare le attività portate avanti, tra gli altri, da Ipsia (Acli), in particolare nel campo profughi di Lipa, presso la città di Bihac.

“Nessuno può salvarsi da solo. Ripartire dal Covid-19 per tracciare insieme sentieri di pace” è il tema del Messaggio di papa Francesco per la Giornata. La pandemia, scrive il Papa, ha “toccato alcuni nervi scoperti dell’assetto sociale ed economico, facendo emergere contraddizioni e disuguaglianze”, minacciando la sicurezza lavorativa di tanti e aggravando “la solitudine sempre più diffusa nelle nostre società”. E quando abbiamo sperato che il peggio fosse stato superato, “una nuova terribile sciagura si è abbattuta sull’umanità”, con un’ulteriore guerra che “insieme a tutti gli altri conflitti sparsi per il globo, rappresenta una sconfitta per l’umanità intera”. Per il Covid-19 è stato trovato il vaccino, mentre “il virus della guerra è più difficile da sconfiggere”. Dai momenti di crisi “non si esce mai uguali: se ne esce o migliori o peggiori”, afferma ancora il Papa: “abbiamo tutti bisogno gli uni degli altri” e siamo chiamati “a far fronte alle sfide del nostro mondo con responsabilità e compassione”. Significa “rivisitare il tema della garanzia della salute pubblica per tutti; promuovere azioni di pace per mettere fine ai conflitti e alle guerre”; prenderci cura della nostra casa comune con “chiare ed efficaci misure per far fronte al cambiamento climatico”; “combattere il virus delle disuguaglianze e garantire il cibo e un lavoro dignitoso per tutti”; e, ancora, “sviluppare, con politiche adeguate, l’accoglienza e l’integrazione, in particolare nei confronti dei migranti e di coloro che vivono come scartati nelle nostre società”.

Sul tema delle migrazioni lunedì 2 gennaio a Rovereto interverrà in un incontro pubblico padre Alex Zanotelli, il missionario comboniano di Livo.

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