Trento, un’agente della polizia locale distaccata in Procura per contrastare la violenza sulle donne

L’agente della Polizia locale di Trento Valentina Bentifeci è stata distaccata alla Procura della Repubblica, con decorrenza dallo scorso 5 dicembre, per l’approfondimento delle tecniche di indagine delegate in materia di “violenza domestica e di genere”, come previsto dalla legge 69 del 2019 conosciuta anche come “Codice rosso”.

Lo hanno stabilito il sindaco Franco Ianeselli e il comandante della Polizia locale Luca Sattin, accogliendo la richiesta del Procuratore della Procura distrettuale di Trento Sandro Raimondi, dopo una selezione interna su base volontaria. L’agente vanta un curriculum di studi importante e una specializzazione in criminologia, e per tali funzioni è stata inserita all’interno della Sezione di Polizia Giudiziaria della Polizia di Stato, alle dipendenze della Commissario Capo Responsabile della struttura investigativa.

Per la Polizia Locale di Trento ciò costituisce un impegno importante in tempi di scarse risorse umane disponibili ma, al contempo, è il segno della volontà di approfondire temi e materie complessi, nell’intento anche di favorire una formazione tecnica che possa, in un futuro a medio termine, accrescere le conoscenze professionali del Corpo. L’assegnazione vuole essere pure un contributo dell’Amministrazione comunale al contrasto della violenza sulle donne, fenomeno diffuso e preoccupante anche a Trento e in Trentino.

Il comandante Luca Sattin si mostra particolarmente soddisfatto per la proficua collaborazione istituzionale con la Procura della Repubblica dalla quale, tiene a ricordarlo, non si può e non si vuole prescindere, anche considerata la diretta dipendenza funzionale dal Procuratore e dai suoi Sostituti.

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