Corpi bandistici del Trentino, il 26 dicembre concerto di Natale sulle note di Beethoven

Credit: Federazione Corpi Bandistici del Trentino

L'”evento musicale dell’anno” si terrà lunedì 26 dicembre alle 20.45 all’Auditorium Santa Chiara di Trento con la Federazione dei Corpi Bandistici del Trentino.

Per l’occasione, l’esecuzione della Sinfonia n°9 di Beethoven, trascritta per la prima volta in assoluto per orchestra di fiati.

Tra le molteplici iniziative attivate dalla Federazione per i 70 anni dalla fondazione celebrati nel 2021, è stata anche commissionata al maestro Giuliano Moser la trascrizione integrale per banda sinfonica della Sinfonia n° 9 di Ludwig van Beethoven, operazione mai realizzata da alcuno prima d’ora. Nel Concerto di Natale 2022 troverà compimento questo ambizioso progetto, con l’esecuzione in prima assoluta di un adattamento per orchestra di fiati delle immortali pagine del genio di Bonn.

A sottolineare ancor più la portata dell’evento, sostenuto convintamente anche dall’assessorato alla cultura della Provincia, la Federazione delle Bande ha voluto creare una significativa e importante sinergia con altre due importanti istituzioni musicali della nostra provincia: il Conservatorio di Musica Bonporti di Trento e Riva del Garda e la Federazione Cori del Trentino.

Sul palco dell’Auditorium saliranno, dunque, l’Orchestra di fiati del Conservatorio diretta dal maestro Giancarlo Guarino, la Corale “Claudio Monteverdi” della Val di Non e il Coro “Laboratorio Musicale” di Ravina che daranno voce alle note dell’Inno alla gioia. Entrambe le compagini corali sono dirette dal maestro Maurizio Postai. Oltre ai quasi 130 musicisti e cantori, le parti solistiche saranno interpretate dal soprano Luciana Pansa, dal mezzosoprano Michela Bregantin, dal tenore Danilo Formaggia e dal baritono Paolo Battaglia.

La presidente, Cristina Moser, sottolinea con orgoglio la volontà della Federazione dei Corpi bandistici trentini di farsi promotrice di un’operazione di alto profilo culturale e musicale. “Nel maneggiare le pagine beethoveniane non vi è alcuna arroganza o presunzione”, spiega. “Anzi, solo tanta deferenza, rispetto e passione. A guidare tutti gli attori impegnati in questo originale e inesplorato progetto vi è il convincimento che la somma musica, la poetica e il luminoso messaggio di libertà, pace e gioia di Beethoven, possano e debbano essere trasportate anche in uno spartito per le bande sinfoniche, così da creare ulteriore occasione che quelle note siano condivise con più numerose platee”.

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