Cantori della Stella, l’Arcivescovo: “Siate portatori di gioia”

Foto Gianni Zotta

“Come i pastori, annunciate la nascita di Gesù a quanti incontrate, a chi soffre, a chi è solo, a chi è ammalato: a tutti portate la sua gioia. Siate la casa dell’accoglienza, in particolare dei poveri, degli esclusi, degli stranieri perché si sentano fratelli”.

Questo è il mandato che l’arcivescovo Lauro Tisi ha affidato agli oltre 200 “Cantori della Stella”, bambini e ragazzi arrivati in cattedrale da tutta la Diocesi. Un appuntamento molto sentito, che mancava in presenza da tre anni, dal 27 dicembre 2019.

Quella dei “Cantori della Stella” è una tradizione natalizia ancora diffusa nelle valli. Vestiti da angeli, pastori e magi, al seguito dei portatori della stella, i bambini si muovono in piccoli gruppi da qui all’Epifania, bussando alle porte delle case per annunciare la nascita di Gesù e raccogliere fondi per l’infanzia missionaria.

La missione che l’arcivescovo Lauro ha affidato ai giovani è quella di essere “portatori di gioia”, parola chiave di ogni racconto biblico riferito alla nascita di Gesù. “Il Papa ha detto che dobbiamo imparare dai bambini e dai nonni”, ha detto monsignor Tisi, che ha chiamato sul presbiterio, accanto a sé, Giulia, una bimba di Roncegno, e don Enrico Conci, per molti anni parroco di Moena.

Alla piccola, il merito di aver mostrato – rispondendo per prima alla sollecitazione dell’Arcivescovo – come il Bambino di Betlemme tenga le mani aperte in segno di accoglienza verso tutti. “Nella grotta di Betlemme – ha commentato don Lauro offrendo una traccia operativa – Gesù apre le braccia per accogliere, abbracciare, incontrare gli altri. Questa è la strada per essere bambine e bambini di gioia”.

Al parroco ormai in pensione, l’onore di “essere un po’ – ha commentato don Lauro – come una sorta di profeta Isaia, ma soprattutto di essere un uomo felice”.

Pronta la “ricetta” di don Enrico raccontata a sorpresa al microfono della cattedrale: “La felicità? Guardarsi attorno e vedere gli altri come noi perché ogni volto ha qualcosa da dirmi e se so riconoscere in ogni persona il bene, senza guardare il colore della pelle, mi sento più ricco”.

La celebrazione dei “Cantori della Stella”, promossa in sinergia con i parroci e con la collaborazione di catechisti e genitori, ha visto la “regia” della Diocesi con l’Area Annuncio (con Beatrice Job del Servizio Catechesi) e l’Area Testimonianza (con Tatiana Brusco del Centro Missionario diocesano). Ad animare l’incontro in cattedrale, il coro di bambine e bambini “Voci dell’amicizia” di Roncegno, diretto da Roberta Cuzzolin.

Ecco le foto di Gianni Zotta:

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