Giornata per la vita, monsignor Tisi: “Torniamo a guardare i fratelli e a dire ‘Tu vali per quello che sei'”

L’arcivescovo Lauro Tisi

“Possiamo tornare a guardare i fratelli e dire ‘Tu vali per quello che sei, non per quello che hai o per quello che fai’“.

Questo il messaggio dell’arcivescovo di Trento, Lauro Tisi, per la Giornata mondiale della vita che ricorre oggi (5 febbraio). Ieri in Duomo monsignor Tisi ha celebrato una Messa, durante la quale ha ringraziato il Movimento della vita e il Centro aiuto della vita: “Tante donne e tante famiglie sono state visitate da questi fratelli che si spendono per la difesa della vita, dal suo concepimento al suo tramonto. Molti grazie a loro hanno potuto risorgere, ritrovare fiducia e godere della vita”.

“Quale messaggio di speranza – ha detto l’arcivescovo Tisi commentando il Vangelo – per i nostri occhi che in questi giorni vedono i migranti morti in mare nella più totale indifferenza. Vedono le immagini di uomini mandati al fronte per morire per niente. Vedono il volto sfigurato di tante donne violate. I nostri occhi vengono ad incontrare la narrazione di bambini abusati, violentati, costretti a perire nel mare o a dover vivere nella fame e nella povertà”.

“Ma ancora – ha aggiunto monsignor Tisi citando il messaggio della CEI per la Giornata mondiale della vita – i nostri occhi vedono l’utilizzo della morte invocata come soluzione per tutta una serie di problemi personali e sociali. Questa è la più grande aberrazione. Siamo nell’inimmaginabile”.

Il discorso della montagna, di cui fa parte il Vangelo di questa domenica, ha detto monsignor Tisi, “ci ricorda come a rubare la vita all’uomo siano la violenza e il denaro”. “Veniamo mandati, come credenti, come fascio di luce nel mondo per smascherare l’illusione del denaro e della violenza. E perché denaro e violenza distruggono la vita? Perché denaro e violenza introducono come parametro con cui pensare la vita il criterio dell’utile e il criterio dell’avere. E costruiscono la vita su queste follie. Tu sei nella misura in cui hai e nella misura in cui sei efficiente. La follia del denaro e della violenza che introducono come parametro il criterio dell’utile e dell’efficiente. E contro questo criterio il maestro manda gli occhi del Padre, ci mette al corrente dello sguardo del Padre, che quando guarda l’uomo si meraviglia, si incanta, esplode dicendo: è cosa molto buona”, ha argomentato l’arcivescovo Tisi.

Secondo monsignor Tisi, si può diventare sale e luce del mondo “nella misura in cui, quando incontriamo delle persone, non andiamo a vedere quanto possiedono o quanto sono abili o quanto sono utili, ma liberiamo l’incanto, lo stupore e vediamo le persone grazie al Padre”. “Possiamo tornare a guardare i fratelli – ha concluso don Lauro – e dire Tu vali per quello che sei, non per quello che hai o per quello che fai. Voglio che tu sia”.

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