Nel 2022 calano leggermente le imprese a conduzione femminile (rispetto al 2021)

A fine 2022 erano 9.417 le imprese guidate da donne e iscritte al registro delle imprese della Camera di Commercio di Trento. Le imprese a conduzione femminile sono dunque pari al 18,5% del totale delle imprese trentine.

Un valore che cala leggermente rispetto al 2021 (-0,2%), ma rimane sostanzialmente stabile e in linea con quello dell’Alto Adige (18,2%), mentre risulta inferiore sia a quello del nord-est (20,6%) sia a quello nazionale (22,2%).

Trento e Bolzano, insieme a Milano, sono le province in cui il peso delle imprese femminili è più basso a livello percentuale, un dato che – comunica la Camera di Commercio di Trento – dipende soprattutto dalla minor incidenza del cosiddetto “effetto auto-impiego” e quindi da un tasso di occupazione femminile più alto.

I dati di fine 2022 confermano una maggiore presenza di imprese individuali (66,5% sul totale delle imprese femminili), in linea con le caratteristiche del tessuto imprenditoriale locale. Seguono le società di capitale (17,3%), che sono in aumento del 2,7% (+42 imprese) rispetto al 2021 e del 10,3% rispetto al 2019, a dimostrazione che le imprenditrici si stanno orientando sempre di più verso strutture giuridicamente più complesse.

L’analisi della distribuzione per settore economico conferma, così come avviene a livello nazionale, come l’imprenditoria femminile sia ancora fortemente legata ad alcune specifiche attività, percepite a livello sociale come tipicamente femminili. L’agricoltura rimane comunque il comparto con il maggior numero di posizioni attive e, al 31 dicembre scorso, raggiungeva quota 1.941 unità (il 22,3% delle imprese femminili), seguito dal commercio con 1.706 (19,6%) e da “altre attività di servizi” (16,3%), con 1.418 imprese, di cui 972 rappresentate da saloni di parrucchiere e centri estetici. Seguono le imprese del settore “attività dei servizi di alloggio e ristorazione” con 1.401 (16,1%) e i servizi alle imprese con 1.292 (14,9%).

Le imprese femminili sono meno presenti nel settore manifatturiero, che conta 415 imprese attive (4,8%) per lo più impegnate nel comparto del tessile (articoli di maglieria) e alimentare (pane e pasticceria). Si osserva, infine, un interesse sempre maggiore per le attività professionali, scientifiche e tecniche, con imprenditrici che scelgono di occuparsi di consulenza aziendale e di fashion and industrial design.

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