Massimo Rospocher è il nuovo direttore dell’Istituto storico italo-germanico di FBK

Massimo Rospocher è il nuovo direttore dell’Istituto Storico Italo-Germanico della Fondazione Bruno Kessler. A inizio febbraio ha preso il posto di Christoph Cornelissen, che aveva terminato il suo mandato.

Dopo essersi laureato in Lettere e Filosofia all’Università di Trento, ha conseguito Master e PhD (dottorato, ndr) presso lo European University Institute (EUI) di Firenze e ha poi ottenuto varie fellowship presso istituzioni internazionali in Europa, USA, Canada e Australia. Tra queste: British Academy, Warwick University, Yale University, McGill University, CRRS Toronto, University of Melbourne, University of Sydney.

È rientrato a Trento con un post-doc triennale svolto all’Istituto Storico Italo-Germanico (Isig) tra il 2007 e il 2010, prima di diventare ricercatore a tempo pieno all’Isig stesso. Ha insegnato all’Università di Leeds per quattro anni (2011-2015) ed è rientrato alla FBK nel corso del 2015. Da allora ha coordinato progetti di ricerca regionali e internazionali, tra cui il progetto PUblic REnaissance (https://hiddencities.eu/) finanziato dal consorzio HERANET.

Storico della cultura e della società dell’Europa moderna, le sue ricerche ruotano attorno a temi diversi come: la storia dell’opinione pubblica e della propaganda; lo studio del potere dei media, della comunicazione e dell’informazione; la storia delle città europee; la metodologia della ricerca storica. Ha pubblicato libri e saggi in italiano, inglese, tedesco e spagnolo, nei quali si è occupato di papi guerrieri come il “terribile” Giulio II e di anonimi cantastorie, di umanisti rinascimentali come Erasmo da Rotterdam e di venditori ambulanti.

“L’Isig – ha spiegato Rospocher – non può prescindere da quella che è una delle sue ragioni fondative, cioè quella di esercitare una funzione di ‘stazione di posta e di cambio di cavalli’, come la definiva uno dei suoi fondatori, tra mondo scientifico italiano e germanico. Sempre nell’ottica della continuità, proseguirà il filone di studi dedicato all’impatto dei media e della comunicazione sulle società del presente e del passato, un ambito di ricerca che ha caratterizzato la direzione che mi ha preceduto e che ha posizionato Isig nel panorama scientifico internazionale”.

Ci saranno anche delle novità, ha detto il nuovo direttore dell’Istituto: “Esploreremo anche territori nuovi come la storia dell’ambiente, lo studio della mobilità, oppure la digital e public history. Cercheremo dunque di investire anche sui linguaggi con cui la storia viene raccontata a un pubblico ampio e non solo accademico. Un esempio che mi riguarda è la famiglia di app per smartphones Hiddencities realizzata nell’ambito del progetto europeo PURE da me coordinato e che utilizza le nuove tecnologie per cercare di offrire un’esperienza immersiva nelle città del passato, traducendo in un linguaggio comprensibile gli esiti della ricerca”.

In occasione del cinquantenario dell’Istituto, che ricorre quest’anno, Rospocher ha promesso “una serie di eventi sia scientifici che maggiormente divulgativi”. “Da un punto di vista scientifico – ha spiegato – l’evento culminate del 2023 sarà la LXIV Settimana di Studi, che si terrà a dicembre, e sarà l’occasione per celebrare il mezzo secolo di storia di Isig con alcuni dei maggiori storici internazionali. Il tema sarà una riflessione su quali sono le principali ‘svolte’ che hanno dominato la ricerca storica a partire dal nuovo millennio: l’ambiente e il clima, i media e il digitale, il genere e le emozioni, la mobilità e la globalizzazione. Si cercherà di rispondere a un interrogativo fondamentale: questo incessante cambiamento è un indice di vitalità della storia, oppure un segnale della crisi della disciplina? Credo che sia una riflessione che non riguarda solo la storia, ma più in generale tutte le discipline umanistiche e le scienze sociali. Nel 2023, inoltre, verrà assegnato nuovamente il premio Paolo Prodi, un premio dedicato al fondatore di Isig e rivolto alla migliore opera letteraria di argomento storico pubblicata negli ultimi due anni. Il conferimento del premio sarà legato a un evento pubblico rivolto alla cittadinanza”.

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