Chiusura del ciclo dei rifiuti, le Acli trentine per il gassificatore

Le Acli Trentine entrano nel dibattito legato alla chiusura del ciclo dei rifiuti, che, afferma il presidente Luca Oliver, “rappresenta un obiettivo e un impegno di civiltà che l’Autonomia trentina non può disattendere”.

“In primo luogo è pertanto necessario proseguire sulla strada della riduzione dei rifiuti all’origine – scrive Oliver in una nota – ovvero riducendo gli imballaggi e l’utilizzo di prodotti usa e getta, e dall’altra nell’ulteriore potenziamento delle raccolte differenziate attraverso il miglioramento della qualità e l’ampliamento generalizzato del sistema porta a porta. Per quanto riguarda la tecnologia per ridurre le frazioni non riciclabili, oltre al miglioramento delle selezioni per tipologia di rifiuti e della qualità stessa del differenziato, le Acli sostengono la necessità e l’urgenza di un approfondimento delle soluzioni tecniche in grado di ridurre al minimo l’impatto per la popolazione e, tra queste, quella del gassificatore”.

Le Acli – sulla base delle considerazioni contenute nel Quinto aggiornamento del Piano provinciale per la gestione dei rifiuti – “propongono di avviare da subito una fase di sperimentazione della gassificazione, valutando in tempi rapidi i risultati effettivi relativi allo smaltimento della frazione residua prodotta in provincia e la possibilità di una rimodulazione dell’impianto fino a soddisfare le effettive esigenze di smaltimento dell’intero territorio trentino”.

Ma le Acli si mettono anche a disposizione della comunità trentina “per promuovere momenti di approfondimento, confronto, dibattito e verifica sugli sviluppi e l’attuazione del Piano provinciale dei rifiuti, per individuare le soluzioni migliori per la chiusura definitiva del ciclo e per facilitare il pieno coinvolgimento della cittadinanza su un tema fondamentale per il futuro di questa provincia autonoma”.

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