Avis, a Trento crescono le donazioni (+12%) e gli associati (+8%)

A Trento crescono le donazioni di sangue e gli associati dell’Avis, che nel 2022 sono passati da 4.911 a 5.333. Una crescita dell’8% solo a Trento (+9,6% con gli associati delle “basi”, ovvero delle sedi Avis circondariali che gravitano attorno al capoluogo).

In crescita nel 2022 anche le donazioni, che registrano a Trento un +12%. I dati sono stati presentati sabato 25 febbraio all’oratorio del Duomo di Trento.

“In Trentino – ha ricordato l’assessora provinciale alla salute, Stefania Segnana – riusciamo a soddisfare pienamente il bisogno espresso dal territorio, il che nel 2022 ci ha consentito di continuare a contribuire anche all’autosufficienza nazionale, con la cessione di 5831 unità di sangue, prevalentemente inviate in convenzione alla regione Lazio. Avis dà anche un grande aiuto alla sanità trentina per quanto riguarda la fornitura della tecnologia necessaria agli ospedali per gestire al meglio l’attività trasfusionale. Abbiamo ora intenzione di affrontare il tema di una sede adeguata per l’Avis di Trento. Il periodo che abbiamo alle spalle non ha aiutato ma la situazione adesso è migliorata e siamo convinti di poter trovare una soluzione adeguata”.

Le nuove iscrizioni nel 2022 sono state 752, mentre sono stati dimessi 303 associati, ha riportato la presidente dell’Avis di Trento, Danila Bassetti. L’83% dei nuovi idonei ha donato, “il che non è scontato – ha spiegato Bassetti – perché esistono dei problemi in parte “fisiologici” che rendono a volte un po’ complesso il passaggio da una fase all’altra. In particolare la fase riguardante gli esami medici per testare l’idoneità del richiedente è stata notevolmente snellita”.

Tra i nuovi iscritti più giovani (fino a 25 anni) le femmine superano i maschi. Questa proporzione si inverte quando si cresce la fascia d’età. In totale oggi le donatrici sono il 35%. L’età media è di 45 anni.

Trento raccoglie il 32% delle unità di sangue intero rispetto al totale del Trentino (il 57% delle unità proviene dalle sedi di valle) e l’83% del plasma da aferesi provinciale.

Allargando lo sguardo al panorama provinciale, la raccolta di plasma (con procedura aferetica) ha avuto nella seconda metà del 2022, grazie allo sforzo congiunto delle associazioni e dell’Apss, un significativo incremento, che ha portato ad un aumento complessivo annuale del 23,5% rispetto al 2021. Il plasma è la risorsa per la produzione di emoderivati, la cui richiesta clinica, in particolare di immunoglobuline, è in costante aumento.

L’obiettivo di autosufficienza plasma per l’indipendenza dal mercato degli emoderivati sarebbe di 18 kg/1000 abitanti, risultato raggiunto da poche regioni italiane. La media nazionale è 14.5 kg/1000 abitanti. La programmazione provinciale per il 2022 era stata di conferire 7200 kg di plasma e ne sono stati conferiti 7279 kg, cui corrisponde un indice di 13,4 kg/1000 abitanti. La programmazione per il 2023 però, mantenendo i ritmi raggiunti nel secondo semestre 2022, grazie al potenziamento della plasmaferesi, dovrebbe permettere di raggiungere presto alla media nazionale. Il confronto fra la cessione di plasma in gennaio 2023 rispetto a quella del gennaio 2022 fa segnare infatti un +82.7%, che induce ad essere ottimisti sulle ulteriori potenzialità di miglioramento.

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