Payback sanitario, l’assessore Spinelli: “Ci stiamo muovendo per chiedere al Governo una soluzione strutturale”

Fabbrica di mascherine. Foto Sir

“Siamo consapevoli che lo spostamento al 30 aprile delle scadenze per i pagamenti adottato a livello nazionale non può essere sufficiente”. L’assessore provinciale allo sviluppo economico, ricerca e lavoro, Achille Spinelli, si esprime sul tema del payback sanitario, la misura decisa dal Governo per far fronte agli sforamenti al tetto di spesa nell’ambito della sanità pubblica.

Una misura che, ha sottolineato più volte Confcommercio del Trentino, rischia di mettere in ginocchio le imprese che producono e distribuiscono dispositivi medico-sanitari, che devono compartecipare a ripianare i superamenti di spesa annuali (degli anni dal 2015 al 2018) con pagamenti in favore di regioni e province autonome in cui operano. In Trentino la cifra da restituire all’amministrazione è di 46 milioni di euro, a fronte di 2,2 miliardi di euro a livello nazionale.

“L’amministrazione provinciale segue con particolare attenzione la situazione che vivono le imprese trentine produttrici e distributrici di materiale tecnico-sanitario nell’ambito cosiddetto payback sanitario”, commenta Spinelli, aggiungendo che “ci stiamo muovendo in modo unitario insieme alle altre regioni e alla Provincia autonoma di Bolzano per chiedere al Governo una soluzione strutturale che possa risolvere la questione in via definitiva, a tutela delle aziende e dei lavoratori e a garanzia di un servizio di fornitura essenziale per il sistema sanitario e per i pazienti”.

Lo scorso gennaio, la Provincia di Trento aveva disposto il rinvio delle scadenze per i pagamenti dal 15 gennaio al 30 aprile, adeguandosi a quanto previsto a livello nazionale. “Ci siamo mossi subito estendendo la finestra entro la quale è possibile effettuare i versamenti da parte delle aziende”, spiega Giancarlo Ruscitti, dirigente generale del Dipartimento salute e politiche sociali. “Tuttavia sappiamo che la questione è delicata e come tale la stiamo trattando. Anche durante l’incontro che ieri il presidente Maurizio Fugatti e l’assessora Stefania Segnana hanno avuto a Roma con il ministro della Salute Orazio Schillaci il tema è stato posto sul tavolo. Abbiamo chiesto al Governo, assieme alle altre regioni e province autonome, risposte concrete e definitive in tempi ragionevoli”.

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