Tragedia di Crotone, il presidio in piazza Pasi: “Non possiamo accettare che si continui a morire”

Foto: Centro Bruno

Sono settanta le vittime accertate del naufragio di Crotone. Tra loro anche diversi bambini. Ieri in tanti si sono uniti al presidio organizzato in piazza Pasi, a Trento, dal Centro Sociale Bruno e dall’Assemblea Antirazzista di Trento, che hanno voluto “denunciare le responsabilità del governo italiano e dell’Unione Europea nel sanguinoso naufragio”.

“Non possiamo accettare che a poche bracciate dalle coste italiane e nel Mar Mediterraneo si continui a morire”, scrivevano, qualche giorno fa, gli attivisti di Assemblea Antirazzista di Trento nel messaggio per lanciare la manifestazione. “Non possiamo stare in silenzio di fronte all’ennesima ecatombe che poteva essere evitata. La strage di domenica 26 febbraio 2023 è stata determinata dal ritardo dei soccorsi: un ritardo cinicamente voluto, politicamente voluto”.

Ieri in piazza Pasi è stato presentato anche il messaggio audio di Alidad Shiri, giornalista afgano che da anni vive a Bolzano e che due giorni fa ha diffuso un messaggio sui social, perché tra i naufraghi sulle coste della Calabria – scrive – “pare che ci sia anche un mio cugino”, che “non risulta tra le vittime riconosciute”. “Ha 17 anni, si chiama Atiqullah Khalili“, ha scritto Shiri allegando una sua foto e aggiungendo che: “Se qualcuno di Crotone può aiutarci nella ricerca gli siamo molto grati. Grazie a chi diffonde l’appello”.

Il cugino di Alidad Shiri risulta tra i dispersi del naufragio di Crotone

Dal presidio si è alzata anche “la richiesta di dimissioni per Piantedosi e Salvini, responsabili politici e speculatori su questa ed altre tragedie”, riportano gli attivisti.

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