Disturbi alimentari, le richieste d’aiuto aumentano del 30-40% e si abbassa l’età

Il periodo del Covid e del post-Covid hanno inciso sui disturbi alimentari. La domanda di presa in cura è aumentata del 30-40%, soprattutto in età adolescenziale, con un progressivo abbassamento dell’età in cui iniziano i disturbi alimentari: sono sempre di più le persone interessate che hanno meno di 10 anni.

I dati sono stati forniti ieri in Consiglio provinciale dall’assessora alla salute Stefania Segnana, che ha risposto a un’interrogazione del consigliere del Partito Democratico Luca Zeni.

“I pazienti in carico sono 450, di cui 177 minori”, ha precisato Segnana, che ha aggiunto che l’andamento dei tempi di attesa per la presa in carico da parte del Centro Dca (Disturbi del comportamento alimentare) risente dell’aumento delle richieste di aiuto. “Il tempo tra la prima visita e la presa in carico è di un mese – ha detto Segnana – le urgenze sono garantite con valutazione entro una settimana, le emergenze sono inviate in pronto soccorso. Sette pazienti maggiorenni sono in attesa di presa in carico dopo la prima visita, otto i minori nella medesima situazione”.

Nel 2022 i ricoveri ospedalieri salvavita hanno interessato 69 minori e 5 adulti. I posti residenziali per il regime di comunità sono otto, e l’occupazione è a pieno regime, mentre il day hospital – che garantirebbe sei posti – è attualmente sospeso per la carenza di personale dietistico.

Uno l’invio fuori provincia, ha riportato l’assessora, spiegando che è stato motivato “da una grave comorbidità psichiatrica, non gestibile nella realtà trentina”.

Nel centro per disturbi del comportamento alimentare sono attivi 2 psichiatri e 3 dietiste, di cui una part-time, dopo che la quarta si è licenziata nel 2022 perché ha vinto un altro concorso. “Il Centro – ha affermato l’assessora – in questo momento si trova quindi in carenza di organico. È in atto un concorso per l’assunzione di una dietista e nel frattempo sono state chieste altre figure di comparto. Una situazione che ha comportato un allungamento delle liste d’attesa, soprattutto nella seconda metà del 2022, comunque migliorata di recente grazie ad aggiustamenti organizzativi e agli elevati ritmi di lavoro”.

Per quanto riguarda le risorse, Segnana ha spiegato che “è stato garantito l’accesso al fondo statale per il contrasto dei disturbi dell’alimentazione, sono stati assegnati 227.500 euro, di cui 136.500 di competenza per il 2022 e la restante parte per il 2023”.

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