Disturbi alimentari, il Centro di Trento segue 450 persone

Il Covid-19 ha influito anche sulla crescita dei disturbi alimentari. A confermarlo, nella Giornata nazionale del Fiocchetto lilla, dedicata proprio a questo tipo di disturbi, è l’assessora provinciale alla salute Stefania Segnana.

“Ci siamo purtroppo accorti che il periodo Covid e post Covid ha determinato un aumento della domanda di cura del 30-40%, soprattutto in età adolescenziale. Domanda che non accenna a diminuire”, spiega Segnana in una nota. “Si sta poi abbassando – prosegue – l’età di esordio dei disturbi di tipo anoressico e bulimico anche al di sotto dei 12 anni e sono in aumento i casi maschili, oltre ad essere più frequenti le associazioni tra disturbi del comportamento alimentare e altri disturbi psichici”.

Ad oggi i pazienti in carico al Centro di riferimento provinciale, situato in via Esterle, sono 450, di cui 177 minori. I ricoveri ospedalieri “salvavita” nel 2022 sono stati 69 in area minori e 5 in area adulti.

Durante i ricoveri “salvavita”, il personale del Centro è quotidianamente coinvolto nella assistenza al pasto, nelle consulenze dietologiche e dietistiche e psicologico/psichiatriche. La Comunità Terapeutica è di tipo socio-sanitario: la parte sanitaria è gestita dal Centro con valutazioni multidisciplinari a cadenza settimanale, mentre la componente socio educativa e alberghiera è appaltata alla cooperativa sociale Progetto 92. I posti residenziali sono 8 e l’occupazione è a pieno regime.

“L’obiettivo – afferma l’assessora – è sensibilizzare l’opinione pubblica, diffondere la consapevolezza che queste patologie si possono curare, creare una rete di supporto per chi ne soffre”.

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