Nuove costruzioni a San Cristoforo, ambientalisti contro il consumo di suolo

Continuano anche in Trentino le proteste contro l’aumento del consumo di suolo, con una serie di sigle ambientaliste, tra cui Extinction Rebellion TrentinoWWF TrentinoLIPU TrentoCircolo di Trento di LegambientePAN – E.P.P.A.A.ENPA del Trentino che criticano i recenti lavori per la costruzione di nuove attività commerciali e nuovi edifici abitativi a San Cristoforo a Pergine Valsugana, località sul lago di Caldonazzo dove sopravvivono gli ultimi canneti del lago, da tempo tutelati come biotopo. “Anche qui, in un luogo vocato al turismo e alla contemplazione della natura, il Comune di Pergine ha consentito la costruzione di nuove attività commerciali (fino a 1500mq) e nuovi edifici abitativi (per un totale di oltre 3000mq) andando ad abbattere pioppi quasi secolari e nonostante nella stessa località siano presenti diversi edifici abbandonati”, evidenziano le associazioni ambientaliste, che da tempo chiedono un confronto pubblico sul progetto.

“Per rendere l’idea dei ritmi impressionanti con cui avanzano asfalto e cemento, per tutto il 2021 abbiamo perso in Italia più di 2 metri quadrati al secondo, con una media di 19 ettari al giorno: è il valore più alto negli ultimi dieci anni. Il Trentino purtroppo non è da meno. In più, gli attuali Prg comunali sono pronti a “donarci” nei prossimi anni un altro aumento del 20% dei terreni urbanizzati, per circa 4.270 ettari che potrebbero passare da agricoli a insediativi”, scrivono le realtà ambientaliste: “Il consumo di suolo ha gravi conseguenze sull’ambiente e sulla qualità della vita delle persone. La trasformazione di aree naturali in zone urbanizzate comporta la perdita di biodiversità, la riduzione della capacità di assorbimento delle acque piovane (incrementando il rischio di alluvioni e siccità), l’aumento del fenomeno delle isole di calore, e l’incremento dell’impatto ambientale dei trasporti. Oggi più che mai è necessaria una classe dirigente capace di fare scelte radicali, di salvaguardare il territorio senza se e senza ma. Una decisione quella del comune di Pergine, e della Provincia di Trento, in quanto competente in materia di tutela del paesaggio, che si allontana molto dalle attuali necessità di fronte alla crisi climatica“.

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