San Martino, dieci realtà del quartiere si fanno promotrici di un’iniziativa per riqualificare il Parco della Predara

Il Parco della Predara a Trento

Non si lavora solo sulla sicurezza, per il Parco della Predara, ma si cerca di coinvolgere anche la comunità. È stato presentato lunedì 27 marzo, in conferenza stampa post Giunta comunale, il progetto per un patto di collaborazione tra Comune di Trento e dieci realtà attive nel quartiere di San Martino, che si sono fatte promotrici della proposta: Comitato San Martino dentro, La seggiolina blu, società cooperativa Arianna, area centro di aggregazione territoriale Appm onlus, Fondazione Museo Storico del Trentino, associazione Cime, la Bookique, cooperativa sociale Pro. Ges. Trento / Nido Magicocastello e un gruppo informale di cittadini.

Questi sono i soggetti che hanno dimostrato il loro interesse per il patto di collaborazione, a cui però possono aggiungersene anche altri contattando l’Ufficio beni comuni del Comune di Trento entro l’11 aprile 2023.

“Da maggio sono state segnalate da alcuni cittadini e dalla Bookique delle situazioni di particolare tensione nel parco”, ha spiegato la consigliera comunale di Futura con delega alla vivibilità urbana e alla socialità notturna, Giulia Casonato. “Accanto a una maggiore attivazione delle forze dell’ordine – ha aggiunto – pensavamo che fosse importante fare anche un lavoro per attivare la partecipazione del quartiere di San Martino, che sappiamo essere molto attivo. Abbiamo pensato che il patto di collaborazione potesse essere la formula migliore. La soluzione non è chiudere il Parco, ma renderlo maggiormente accessibile”.

A maggio 2022, il Comune di Trento aveva attivato un presidio permanente per il parco della Predara, affidato alla Polizia locale e la Polizia di Stato, una attiva il pomeriggio, l’altra la sera.

È intervenuta anche la gestrice della Bookique, Serena Tomasi, che ha illustrato le idee di chi ha sottoscritto la proposta per attivare il patto di collaborazione: “Vogliamo aiutare il Parco della Predara a liberarsi di una certa nomea – ha spiegato – con attività che coinvolgeranno San Martino, ma anche, in generale, tutta la cittadinanza di Trento”.

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