Parlare di dipendenze senza giudizio. Tre incontri con Alla Ribalta

Saranno tre serate dedicate al tema delle dipendenze, quelle organizzate da “Alla Ribalta” per il 12, il 13 e il 14 maggio presso la Sala auditorium San Giuseppe, in via Giusti a Trento.

Tre incontri per uno spazio libero, che vuole essere di confronto, grazie al contributo di tre relatori esperti del settore per parlare di dipendenze, senza esprimere un giudizio, ma facendo e facendosi domande, comprendere ed esplorare. Ogni incontro sarà accompagnato da alcuni momenti di restituzione artistica che racconteranno di dipendenze attraverso varie forme d’arte.

Si parte venerdì 12 maggio, alle 20.30, con “Due cuori una gabbia“, che vedrà protagonista la dott.ssa Veronica Boniotti, psicologa e filosofa, per affrontare ambiguità, sfumature, dinamiche e declinazioni della dipendenza affettiva. “Quando ci affacciamo al mondo dipendiamo in tutto da chi si prende cura di noi. Anche i neonati di altri mammiferi hanno bisogno di essere accuditi, ma quelli umani sono particolarmente indifesi e bisognosi di molto tempo per raggiungere l’indipendenza e l’autonomia. Nasciamo vulnerabili e indifesi, e ci vogliono almeno tre anni per raggiungere un primo grado di indipendenza. Nonostante ciò, le figure di riferimento, i nostri primi amori, sono ancora fondamentali per la crescita e lo sviluppo, e lo rimangono per molti anni. A volte però accade che tale desiderio sia accompagnato dalla paura dell’abbandono e che entrambi, desiderio e paura, siano talmente forti da portarci a compiacere ogni richiesta del partner e da annullarci fino a silenziare totalmente la voce dei nostri bisogni. Scopriremo insieme le differenze tra dipendenza affettiva e disturbo di personalità dipendente attraverso la letteratura, la ricerca clinica ed esperienze personali. Ci concentreremo sulla prima, la dipendenza affettiva, scoprendone le sfumature, le dinamiche e le declinazioni, ponendo l’accento sulla centralità dell’incontro tra due persone, e sull’importanza di riconoscerla per poter distinguere il bisogno amoroso, il nucleo vitale, da quello tossico e autodistruttivo, per non esserne travolti”, spiegano gli organizzatori.

Sabato 13 maggio, alle 17, nell’incontro dal titolo “Nati per essere dipendenti. Oppure no?” si parlerà invece di strategie di sopravvivenza sui social” con il dott. Riccardo Codevilla, sociologo, formatore di Intelligenza emotiva, esperto in Analisi comportamentale. Da decenni, gli Psicologi sociali hanno studiato i meccanismi per rendere l’utenza social dipendente. Una strategia messa a punto a tavolino, i cui effetti si mostrano sempre più in tutta la loro forza. Tuttavia, fortunatamente esistono altrettante valide strategie per disinnescare questo circolo vizioso e innalzare il nostro livello di allerta e consapevolezza. Per questo, durante l’incontro, si osserveranno quindi non solo la partita dal lato di chi ha voluto creare la macchina della dipendenza, ma apprenderemo anche gli step chiave per vincerla. Un’occasione unica per apprendere conoscenze utilissime per noi e chi ci circonda.

Infine domenica 14 maggio, ancora alle 17, “Verso l’in-dipendenza” accompagnerà i presenti  nel percorso e nei comportamenti di dipendenza, dall’esordio alla possibile cura, con l’intervento del dott. Stefano Parisi, psicologo e psicoterapeuta. In questo intervento si cercherà di esporre le possibili diverse condizioni che sottendono allo svilupparsi di un comportamento di tossicodipendenza o dipendenza in generale. Si parlerà, a tal proposito, di suscettibilità sensoriale ed emotiva, di vulnerabilità emotiva, di genetica e di ambiente di sviluppo. Successivamente si tratteranno le modalità di intervento riabilitativo fra interventi ambulatoriali, riabilitazioni e disintossicazioni in residenzialità e le comunità terapeutiche.  L’esposizione si svolgerà in forma del tutto interattiva, vale a dire che, i presenti potranno fare domande e richieste di chiarimenti portando anche, per chi vorrà, la propria esperienza diretta o indiretta che sia, e vedrà la partecipazione della dott.ssa Umari Tanja, psichiatria del progetto giovani under 25 anni serd di Bolzano e di alcuni collaboratori.

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