A Lagundo una mostra che racconta il legame tra Trentino Alto Adige e Terra Santa

Una mostra che diventerà una tappa fondamentale per chi si reca in Terra Santa. L’esposizione, curata dall’architetto Enrico Pedri, dell’associazione “Un Listello per Cafarnao”, è stata inaugurata da poco nella Casa della cultura di Lagundo.

Tre le figure chiave al centro della mostra. Una curiosità? I più importanti santuari della Terra Santa sono stati realizzati da un architetto italiano, Antonio Barluzzi, chiamato anche “l’architetto di Dio”. A introdurre la figura di Barluzzi è proprio l’architetto Enrico Pedri che, assieme al padre Bruno, ha il merito di aver restaurato due basiliche di Barluzzi in Terra Santa.

Tra le basiliche costruite da Barluzzi ci sono le basiliche dell’Agonia al Getsemani, della Trasfigurazione al Monte Tabor, della Visitazione ad Ain Karem, le chiese della Flagellazione e del Dominus Flevit a Gerusalemme, la cappella della Crocefissione al Santo Sepolcro.

Nella mostra c’è anche il contributo dell’architetta Giovanna Franco Repellini, esperta di Barluzzi e autrice del libro “Antonio Barluzzi, architetto in Terra Santa”. È stato fondamentale anche l’architetto Willy Gutweniger, che è stato il progettista della nuova chiesa parrocchiale di Lagundo, dove ha sede l’esposizione. Due architetti apparentemente molto diversi uniti sia dalla grande passione per la loro professione sia dal desiderio di progettare uno spazio spirituale in rapporto alla natura del luogo.

Un altro celebre personaggio che unisce il Trentino Alto Adige alla Città Santa è il noto compositore di musiche sacre Paul Eugen Josef von An der Lan-Hochbrunn, meglio conosciuto come Padre Hartmann. Già direttore della Filarmonica di Gerusalemme, balzò alle cronache internazionali dell’epoca per i suoi grandi successi.

La mostra è dedicata a Padre Pietro Kaswalder, professore di antico testamento ed esegesi nato a Roveré della Luna, figura di spicco in Terra Santa. Padre Pietro ha sempre desiderato trovare un collegamento per unire il Trentino Alto Adige con Gerusalemme. Lo ha ricordato, nel giorno dell’inaugurazione della mostra, Padre Stefano Cavalli, frate minore e professore di scienze bibliche e archeologia a Venezia e a Gerusalemme: “Ho avuto modo di conoscerlo e penso che oggi sarebbe molto contento perché si realizza uno dei suoi desideri, quello di mettere in collegamento il luogo dove la cristianità ha avuto origine con il luogo dove lui è nato e dove ha iniziato a muovere i suoi primi passi”.

L’esposizione, con pannelli in lingua italiana e tedesca, sarà visitabile fino al 13 maggio, dal lunedì al venerdì (ore 9-16), presso la Casa della Cultura di Lagundo.

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