Riva del Garda, il ricettario “Libro de cosina” di Maestro Martino sarà digitalizzato

Il “Libro de cosina” di Maestro Martino, di origine cinquecentesca, è stato sottoposto a un restauro conservativo ad opera di Melania Zanetti, dello Studio Res di Padova. L’obiettivo? La digitalizzazione del testo e la realizzazione di un facsimile di altissima qualità.

Il ricettario è stato conservato a lungo dal Fondo antico della Biblioteca civica e archivio storico di Riva del Garda. Nel 1936 il manoscritto era già annoverato all’interno dei documenti dell’Archivio storico comunale. La sua scoperta, ad opera del professor Gianbattista Festari di Pavia, fu annunciata il 26 maggio 1937 sul quotidiano “La Stampa Sera” di Torino con un articolo dal titolo “Le ricette culinarie di Martino De’ Rossi magistro del ‘400”.

Recuperato nel 1943 tra documenti conservati presso la Sovrintendenza ai monumenti al castello del Buonconsiglio dall’allora Podestà, che lo reclamava come proprio, venne probabilmente collocato tra la documentazione riposta in casse presso i rifugi antiaerei in tempo di guerra. Da quel momento se ne è persa memoria.

Il codice contiene 287 ricette organizzate in otto libri, attribuite al maestro cuoco considerato l’artefice di una vera e propria svolta culturale nell’arte della gastronomia; cuoco di grande valore, vissuto nel pieno Quattrocento, a lui viene riconosciuto il merito di aver cambiato il modo di intendere la cucina, e, alla sua opera, di rappresentare lo “spartiacque” tra la gastronomia medievale e quella moderna.

Oltre a quello rivano sono solo quattro gli esemplari di manoscritti giunti fino ai giorni nostri identificati come ricettari del cuoco Maestro Martino: il Buehler n. 19, conservato alla Pierpoint Morgan Library di New York; l’esemplare della Library of Congress di Washington; l’esemplare Vaticato Urbinate, noto come Anonimo catalano; e un esemplare scritto su pergamena e riccamente decorato di cui si sono perse le tracce, appartenente a un collezionista privato rimasto anonimo.

L’opera è senz’altro uno dei manoscritti più conosciuti tra gli storici dell’alimentazione e della cultura gastronomica medievale e rinascimentale, conosciuto a livello mondiale dai più rinomati chef stellati e da tutti gli appassionati di libri di cucina.

È stata la casa editrice di Venezia Novacartha, fondata e diretta da Vittoria de Buzzaccarini, a contattare la biblioteca di Riva del Garda con la proposta di una collaborazione a un loro progetto chiamato “Salviamo un codice”, che porterà alla pubblicazione di un facsimile del manoscritto accompagnato da un commentario con saggi sulla storia del recupero dell’opera e della biblioteca che la conserva, all’interno della loro collana editoriale “Quaderni di restauro”.

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