Cento anni fa si spegneva Cesare Benedetti, festa con benedizione di un abete all’Apsp di Mori

Cento anni fa veniva a mancare Cesare Benedetti, che nel 1923 devolvette all’Apsp di Mori tutto il proprio lascito testamentario. La scorsa settimana l’Apsp ha accolto l’arcivescovo Lauro Tisi e le autorità locali per un momento spirituale e sociale. Per l’occasione, la tomba del benefattore ospitata dal cimitero di Mori è stata omaggiata con nuovi fiori, e l’arcivescovo Tisi ha benedetto un abete.

Una sorta di passaggio di testimone da un benefattore di cento anni fa a uno dei giorni nostri: Gisela, un’anziana conosciuta dai familiari degli ospiti come “quella signora tedesca che passeggia nel giardino, qualunque tempo ci sia o quasi”. L’ultimo anno, dopo una caduta, Gisela è stata costretta quasi sempre a letto. Si consolava osservando la natura che contemplava dalla grande finestra della sua stanza: le montagne, il cielo, gli uccelli, le piante e il “suo” amato parco, che circonda l’Apsp.

Così ha chiesto di poter piantare un albero; si è prima pensato a una quercia, tronco robusto, radici profonde: rispecchiava qualcosa di lei, qualcosa che forse desiderava, un luogo stabile. Lei infatti – racconta chi la ha seguita negli ultimi tempi – ha cambiato tante volte casa, paese, lavoro e alle fine anche la patria. Da più di 20 anni era in Italia, si trovava bene, si era ambientata anche qui.

Poi ha abbandonato l’idea della quercia e ha pensato a un abete, anch’esso significativo coi suoi aghi pungenti: un’operatrice, di lei, ha detto infatti qualche tempo fa: “Sì, conosciamo Gisela, una persona dolce e qualche volta un po’ piccante“. Sono stati ringraziati, in particolare, gli operatori del primo piano e il dottor Arvia. Se Cesare Benedetti ha lasciato un’eredità per dare anni dignitosi a tanti anziani, Gisela ha lasciato un’offerta più simbolica, ma ricca di significati: ha pensato alla natura, agli uccelli che numerosi, nel parco, nidificano e cantano. Gisela si è spenta poco prima della festa del centenario, ma ha fatto in tempo a lasciare le indicazioni per questa sua testimonianza.

Alla giornata hanno preso parte il Consiglio di amministrazione con in testa il presidente Gianmario Gazzi, il direttore Antonino La Grutta e lo staff della casa di riposo, il sindaco di Mori Stefano Barozzi e tanti dei volontari che, quotidianamente, contribuiscono al costante lavoro del team di cura.

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