Marmolada, a un anno dalla tragedia la figlia di Bertoldi: “Non mi resta altro che immaginarti all’arrivo di ogni gara”

Foto Facebook Liliana Bertoldi

“Tu mi hai passato la passione per la montagna e mi hai insegnato ad apprezzarla. Mi hai fatto capire che la vita me la scelgo io, e che è troppo imprevedibile per fare le cose che non mi piacciono. Mi hai insegnato a credere in me stessa e a non dipendere da nessuno”. Con queste parole Sara, una delle figlie di Liliana Bertoldi, l’unica vittima trentina della tragedia della Marmolada, ha scelto di ricordare la mamma a distanza di quasi un anno dal 3 luglio 2022, nel giorno in cui avrebbe compiuto 59 anni.

Liliana Bertoldi viveva a Levico Terme e lavorava come ambulante a Pergine, con un furgone per la vendita di polli allo spiedo. Era una grande appassionata di montagna e di sport, e aveva trasmesso la stessa passione alle figlie, tanto che, un anno fa, l’ha ricordata anche la Fisi (Federazione Italiana Sport Invernali): “Liliana si incrociava spesso sui campi gara per seguire le figlie, ma anche come preziosa collaboratrice delle società sportive. Ora nei parterre delle gare di sci trentine ci sarà un vuoto incolmabile”.

“Mi hai donato tanto e mi hai fatto vedere arcobaleno quando vedevo solo nero”, ha scritto ancora la figlia Sara in un post sui social. “Ma ormai – aggiunge – le mie giornate sono di nuovo un po’ più grigie e non mi resta altro che immaginarti all’arrivo di ogni gara. Lì che mi guardi felice e sorridente, sia che la gara sia andata male, sia che sia andata bene.  In cucina a preparare il sambuco con il tuo grembiule blu, mentre ti lamenti che nessuno ti dà una mano in casa o sulla tua bici verde con il caschetto rosso che mi parlavi delle tue giornate. Oggi (ieri, ndr) sarebbero 59 anni e probabilmente mi sarei svegliata e ti avrei abbracciata mentre ti facevo gli auguri. E saresti felice, come ogni anno.  E forse chissà. Magari ora mi stai guardando e mi sorridi come facevi sempre. Come hai fatto quel sabato pomeriggio. ‘Ciao Sara, ci vediamo domenica sera’. ‘Ciao mamma, divertiti'”.

Lunedì 3 luglio alle 11, sarà celebrata una messa a Passo Fedaia, nel piazzale a monte del rifugio Cima Undici. Un’area dalla quale si può osservare il ghiacciaio ferito e in questo periodo coperto di neve. Al termine della celebrazione religiosa, una targa commemorativa sarà deposta in uno spazio di meditazione situato poche decine di metri più in alto. Un momento intimo, al quale parteciperà anche una rappresentanza dei soccorritori e delle istituzioni. In caso di maltempo, la prima parte della cerimonia si svolgerà nella chiesa parrocchiale di Canazei.

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