Circonvallazione ferroviaria di Trento, dopo il sequestro di parte dell’area Sbm chiede le dimissioni del sindaco

Le notizie riportate dai media locali, in ordine ai provvedimenti cautelari assunti dalla Procura della Repubblica di Trento, sui cantieri per la realizzazione della circonvallazione ferroviaria a Trento Nord spingono il Sindacato di Base Multicategoriale (Sbm) a chiedere le dimissioni del sindaco di Trento, Franco Ianeselli.

In una nota, il Sbm ricorda di aver presentato tre esposti alla magistratura “contro quest’opera pubblica, proprio in relazione all’attraversamento delle zone inquinate della ex Sloi e della ex Carbochimica”, due dei 42 Sin – Siti di Interesse Nazionale, altamente inquinati presenti in Italia. E non si dice stupito del fatto che, con la presenza in quei siti di piombo tetraetile e Ipa (idrocarburi policiclici aromatici), veleni tossici e mortali per l’ambiente e per l’uomo, si sia potuto arrivare al sequestro preventivo di parte delle aree di cantiere. Ma afferma di essere preoccupato per “le posizioni assunte dalla giunta comunale e da quella provinciale”: “La seconda è del tutto silente, ci sono le elezioni ad ottobre ed ignora completamente la gravità dei fatti di questi giorni. La prima invece, dopo tante promesse, si schiera per la prosecuzione dei lavori di realizzazione dell’opera”.

Da qui la richiesta al sindaco e all’assessore alla mobilità, Ezio Facchin, a dimettersi, per aver trattato “cittadini e comitati contrari al bypass, come ‘terroristi’, ‘manipolatori di informazioni’, ideatori di ‘terrore'” e per aver affermato che i cantieri del bypass ferroviari “erano i più monitorati” e che il Comune “avrebbe vigilato”.

 

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