Circonvallazione ferroviaria, il Coordinamento delle associazioni e cittadini contrari chiede le dimissioni dell’assessore Facchin

Trivelle in località Acquaviva a Mattarello. Foto © Gianni Zotta

L’assessore alla transizione ecologica del Comune di Trento, Ezio Facchin, prenda atto dei rilievi sollevati dalla Giunta provinciale di Trento in merito al progetto di Rete Ferroviaria Italiana (Rti) sul terzo lotto del quadruplicamento della linea Fortezza-Verona, che riguarda l’accesso sud alla galleria di base del Brennero – la cosiddetta circonvallazione di Trento – con la richiesta, formulata ieri, di indagini supplementari riguardo all’impatto sui siti inquinati di Trento nord, alla gestione del materiale scavato, all’impatto sull’ambiente idrico e sull’agricoltura, al consumo di suolo, al rumore e alle interferenze con le infrastrutture pubbliche, e si faccia da parte.

La richiesta viene dal Comitato delle associazioni e dei cittadini contrari alla realizzazione, così come attualmente prevista, del bypass ferroviario di Trento, che questa mattina (26 febbraio) hanno aspramente criticato la decisione del Consiglio comunale di Trento di dare il via libera al progetto ferroviario.

“E’ una decisione che contraddice le premesse del dibattito svoltosi in Aula, che ha evidenziato le numerose criticità del progetto, come da noi evidenziato anche nell’esposto presentato alla Procura della Repubblica di Trento”, ha detto Marco Cianci. “Il Consiglio comunale ha concluso con un ‘ok, si proceda’ che non ha voluto sconfessare l’operato dell’assessore Facchin, ex tecnico di Rfi. Ma prendiamo atto che da parte di molti consiglieri c’è stato il riconoscimento del lavoro dei cittadini che hanno sollevato il problema. Anche la scomposta dichiarazione del sindaco Ianeselli per attaccare l’opposizione, sempre più ampia, all’opera è segno evidente di nervosismo. A Flammini (il sindacalista oggetto della dichiarazione di Ianeselli, ndr) diamo il nostro sostegno”.

Il Comitato ha rilevato come nell’Aula del Consiglio comunale di Trento non sia stato minimamente toccato un punto dirimente: quello delle tariffe del pedaggio autostradale, oggi estremamente favorevole per gli autotrasportatori che scelgono il tragitto del Brennero per attraversare le Alpi, e che andrebbero adeguate a quelle delle altre tratte alternative. “Basterebbe aumentare il costo del pedaggio per togliere un po’ di Tir dal Brennero. Ma di questo in Aula non si è parlato”.

Elio Bonfanti è poi entrato nel merito della deliberazione proposta ieri, 25 febbraio, dal presidente Maurizio Fugatti e dal vicepresidente Mario Tonina sulla necessità di indagini supplementari, in vista della Conferenza di servizi per l’approvazione del progetto, prevista per il 14 marzo prossimo.

“La Provincia  con quella delibera ‘rompe’ con il Comune di Trento, dicendo chiaramente che prima vanno evidenziate le criticità e solo poi si può discutere il progetto di Rfi. Il Comune di Trento invece ha lavorato per minimizzare e far scomparire le criticità. L’Appa (Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente) e le altre strutture provinciali hanno presentato delle osservazioni che coincidono al 100% con le nostre perplessità espresse nell’esposto alla Procura. Ad esempio, il fatto che i lavori interferiscano con la bonifica sui siti inquinati di Trento nord e in particolare con l’area ex Sloi, tanto, dice Appa, da porre in pericolo la popolazione circostante, oltre che i lavoratori impegnati nel cantiere della circonvallazione. Ed evidenzia anche problemi per le acque”. L’Appa, ha concluso Bonfanti, “demolisce il progetto di fattibilità tecnico economica di Rfi e ci auguriamo che il 14 marzo alla Conferenza dei servizi  si sospenda il tutto”. Poi ha calato il carico pesante: “Non può passare sotto silenzio il fatto che Facchin stia rappresentando Rfi dentro l’amministrazione comunale”. Di qui l’invito a Facchin a prendere atto che “la delibera della giunta provinciale sconfessa totalmente il suo operato” e la conseguente richiesta di dimissioni.

Roberta Guidolin di Mattarello Attiva si è soffermata su una serie di aspetti critici del progetto nella tratta di accesso a sud della città. Problemi idrogeologici, ad esempio, che fanno chiedere al Coordinamento che siano resi pubblici “i dati grezzi delle trivellazioni, per poter effettuare valutazioni indipendenti. E problemi che toccano le sorgenti e le falde acquifere e aspetti di tutela dei beni culturali e paesaggistici, in particolare nell’area di Villa Bortolazzi in località Acquaviva e le sue pertinenze. Il 19 marzo è in programma proprio a Villa Bortolazzi un flash mob per ribadire queste perplessità.

In conclusione, il Coordinamento ha annunciato la promozione di una manifestazione il 2 aprile non solo in opposizione al progetto della circonvallazione ferroviaria, ma “per mettere in discussione le politiche di sviluppo” nel loro complesso.

 

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