Due serate di presentazione, domani (5 agosto) e giovedì 31 agosto al forno sociale “Migola” di Canova, che serviranno a raccontare il laboratorio di teatro, scrittura creativa e panificazione per donne dai sedici anni in su, “Pane. Sostantivo femminile plurale”. Un’idea è di Ilaria Weiss, 27 anni, attrice teatrale e formatrice di teatro sociale, gardolotta che vive a Bologna. E che ha messo in piedi l’iniziativa – cinque appuntamenti proposti dal 2 al 9 settembre – aiutata da tre giovani che vivono nel sobborgo: la sorella Caterina, Daria e Francesca.
L’invito è rivolto a chiunque abbia voglia di mettere “le mani in pasta”, senza necessarie esperienze artistiche pregresse. A fare da filo conduttore agli incontri sarà il pane. Concretamente, dato che ci sarà un vero e proprio laboratorio di panificazione al forno sociale “Migola” curato da Carpe Diem – una delle tante associazioni del sobborgo che hanno aderito con convinzione al progetto – ma anche in senso metaforico. “Da una parte la riappropriazione dello stereotipo, ovvero, ci avete messo in cucina? bene, adesso ci stiamo e ci stiamo come vogliamo; ma anche l’essenzialità degli ingredienti che dà vita all’incredibile moltitudine di tipi di pane esistenti. E la lievitazione, un tempo lento, statico: riappropriarsene nella società di oggi è un privilegio ma, in questo caso, anche una scelta”, spiga Weiss.
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In quest’ottica, anche la restituzione finale al pubblico non sarà un “andare in scena”, perché non si tratta certo di un corso di teatro. Invece, teatro e scrittura, diventeranno strumenti per riflettere e far riflettere. Quando? Domenica 10 settembre alle 18, al portico Crivelli, nella giornata conclusiva di Tut Gardol en Festa. “Il laboratorio si svolgerà a Canova, che è periferia nella periferia, ma volendo andare oltre gli stereotipi anche zona ricca di possibilità e di sfide che un’artista deve cogliere”, prosegue Weiss. Poi si tornerà ‘in centro’, nel cuore della festa.
A fianco di “Pane. Sostantivo femminile plurale”, una fitta rete di associazioni, dagli scout all’oratorio, dal Circolo anziani alla Cooperativa Arianna e ancora il Coro alpino delle donne “Signore delle Cime”, le Donne creative, il Comitato dei gardolesi. “Un enorme supporto – conclude Weiss – a riprova di come ci sia grande voglia di dimostrare che Gardolo non è periferia nel senso negativo del termine, ma una realtà viva dove possono nascere e crescere proposte interessanti”.
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