Giudicarie, divieto di dimora per il condomino stalker che aveva avvelenato i funghi del vicino

È scattata una denuncia a piede libero alla Procura della Repubblica di Trento e la misura cautelare più oppressiva del divieto di dimora nel paese di residenza, per il sessantenne delle Giudicarie Esteriori riconosciuto dai Carabinieri della Stazione di Ponte Arche come autore di una serie di episodi di stalking nei confronti di alcuni condomini residenti in uno stabile della zona.

Cinque gli episodi di danneggiamento avvenuti nei primi mesi dell’anno ai danni delle autovetture di proprietà dei condomini , che a volte consistevano in profondi solchi lasciati sulle fiancate dei vari mezzi lasciati in sosta nel parcheggio pubblico o in macchie di acido versato sulle carrozzerie, mentre altre volte si era arrivati alla foratura di uno o più pneumatici che si erano poi sgonfiati durante la marcia.

Ai vari malcapitati, preoccupati per il ripetersi degli eventi, non era rimasto che rivolgersi a più riprese ai Carabinieri della Stazione di Ponte Arche, i quali fin da subito avevano individuato quale possibile responsabile il sessantenne abitante in quello stesso condominio il quale ce l’aveva con gli altri per futili motivi di vicinato. Ecco quindi che per lui, nel mese di febbraio, era scattata la misura cautelare del divieto di avvicinamento alle vittime ed alle loro proprietà, disposta dal GIP del Tribunale di Trento, misura che aveva portato alla normalizzazione della situazione per qualche mese. Tuttavia, a partire dagli inizi di settembre, si era registrata una nuova escalation in quanto vi era stata la foratura di 4 pneumatici di un’autovettura in sosta e un condomino aveva addirittura accertato che un cestino di funghi che lasciato ad essiccare nelle adiacenze del proprio garage era stato avvelenato con dell’insetticida.

A quel punto, i militari hanno dato immediata risposta alla situazione, informando la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trento e dando poi esecuzione ad una perquisizione domiciliare delegata presso l’abitazione del sospettato, al termine della quale sono stati rinvenuti gli strumenti utilizzati per i vari danneggiamenti e una bottiglia contenente lo stesso insetticida utilizzato per avvelenare i funghi.

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