In Trentino ci sono 19.000 persone che presentano sintomi depressivi. Un numero che corrisponde al 4% della popolazione. I dati sono stati forniti dall’Osservatorio epidemiologico dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari (Apss), che ha promosso il sistema di sorveglianza “Passi 2021-2022”.

Sono soprattutto le donne (7% contro 3% degli uomini) a soffrire di sintomi depressivi, oltre alle persone con difficoltà economica (10% rispetto al 3% di chi non ne ha), ai disoccupati (11% rispetto al 4% di chi lavora) e alle persone che vivono da sole (9% rispetto al 5% di chi vive con qualcuno). Percentuali che – comunica l’Apss nel giorno in cui ricorre la Giornata per la salute mentale – sono rimaste stabili negli anni.

Le donne esternano però maggiormente il loro disagio (84% rispetto al 60% degli uomini). In generale, osserva l’Apss, negli anni è aumentata la richiesta di aiuto: in media del 77% oggi, mentre nel 2020 si assestava al 65%. Oggi si fa anche un maggior ricorso agli esperti del settore: circa la metà delle persone con difficoltà si rivolge ad un professionista, mentre prima del 2021-2022 solo un terzo delle persone chiedeva supporto a medici/operatori sanitari.

Influiscono sulla salute mentale gli stili di vita. I dati della Provincia di Trento evidenziano percentuali maggiori di sedentari, di scarsi consumatori di frutta e di verdura e di persone obese tra chi presenta sintomi depressivi rispetto a chi non ne ha.

Qualche dato sulle fasce più giovani (11-17 anni) viene invece dallo studio HBSC-Health Behaviour in School Aged Children 2022 – sempre a cura dell’Osservatorio – che approfondisce lo stato di salute dei giovani e il loro contesto scolastico e sociale. In Trentino un giovane su 10 mostra sintomi di depressione. Le ragazze sono più a rischio di avere sintomi depressivi (il 15% rispetto al 5% dei maschi). In generale, il 53% delle ragazze riporta una condizione di malessere rispetto al 28% dei ragazzi.