Trento è la città più “smart” tra i grandi comuni del nord

È Trento il comune più smart del nord Italia tra le città medio-grandi, e il secondo nella classifica generale dei capoluoghi intelligenti. Il riconoscimento è arrivato lo scorso mercoledì 11 ottobre a Padova, in occasione della prima edizione del City Vision Score, la classifica che misura il grado di “smartness” di tutti i comuni italiani su una scala da 10 a 100.

Insieme a Trento, tra i comuni più smart, si distinguono Firenze per il centro Italia e Cagliari per il sud, mentre la città capoluogo al primo posto del podio è risultata Milano, con Trento e Bolzano rispettivamente al secondo e terzo posto. Seguono Monza, Reggio Emilia, Bologna, Brescia, Roma, Padova e Bergamo. All’evento hanno partecipato il dirigente Giuliano Stelzer e il dirigente del servizio Innovazione e transizione digitale, Mirko Franciosi, che ha ritirato il premio.

Trenta gli indicatori elementari analizzati dalla società di consulenza Prokalos e sintetizzati nelle sei caratteristiche che definiscono il concetto di smart city, per ciascuna delle quali sono state individuate cinque metriche misurabili attraverso open data.

Smart governance, che tiene conto dell’età media degli amministratori attivi nella Pubblica Amministrazione, delle persone che interagiscono digitalmente con essa, dell’euro pro capite per l’aggiornamento digitale, della connettività o della velocità media di download e dei dipendenti comunali che hanno ricevuto formazione nell’ambito delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT).

Economy, che valuta il reddito medio pro capite, le unità locali e gli addetti, il numero delle startup, il tasso di disoccupazione e gli addetti nei settori a elevata intensità di conoscenza.

Environment, che misura la raccolta differenziata dei rifiuti urbani, la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, la dispersione idrica, la quantità di suolo consumato e la qualità dell’aria.

Living, che prende in considerazione la densità abitativa, il prezzo medio delle case, le condizioni abitative, la speranza di vita alla nascita e, in riferimento al tema della salute, il numero di posti letto ospedalieri.

Mobility, esamina invece il parco veicolare privato, il ricorso alla mobilità pubblica e alla mobilità lenta, la concentrazione di veicoli a basse emissioni e la capillarità della rete dei punti di ricarica per i mezzi di trasporto elettrici.

People, che ha come riferimento il numero di persone laureate, la presenza di luoghi della cultura, la parità di genere intesa come rapporto tra occupazione maschile e femminile, la partecipazione elettorale e il livello di digitalizzazione, calcolato sul numero di persone che hanno acquistato su internet nell’arco degli ultimi tre mesi.

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