Elezioni provinciali 2023, le nostre sette domande ai candidati presidente

Per quale Trentino del 2030 lavoreranno nei prossimi cinque anni? Quali bisogni sono emersi nella campagna elettorale? A questi e altri quesiti rispondono i sette candidati presidente.

[ 1 ] Per quale Trentino del 2030 lavorerete nei prossimi cinque anni?

[ 2 ] Quali sono le due richieste più pressanti che avete ricevuto dai cittadini in campagna elettorale?

[ 3 ] La pandemia anche nella nostra provincia ha reso evidente l’importanza di investire risorse non solo economiche ma anche umane nel sistema sanitario: con quali priorità?

[ 4 ] In questi giorni il Papa ha rivolto anche agli amministratori un appello per arginare la crisi climatica: in che modo intendete raccoglierlo?

[ 5 ] L’inverno demografico e l’invecchiamento della popolazione segnano anche la nostra terra. Quali sono le vostre proposte?

[ 6 ] Lavoro ed economia: perché un giovane trentino dovrebbe rimanere nella nostra provincia per costruire il suo futuro?

[ 7 ] Un tema che a vostro avviso è rimasto in ombra nella campagna elettorale.

Maurizio Fugatti

Maurizio FugattiNoi Trentino per Fugatti presidente; Lega per Fugatti presidente; Fratelli d’Italia; Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro (UDC); Forza Italia; La Civica; Partito autonomista Trentino Tirolese – PATT; Fassa)

[ 1 ] Continueremo a lavorare portando risultati concreti per un Trentino più connesso, anche al suo interno, attrattivo, competitivo, forte. Un territorio capace di affrontare i cambiamenti e in molti casi di promuoverli in proprio, grazie al dinamismo del suo tessuto sociale ed economico. I temi strategici sono tanti, dallo sviluppo sostenibile e dalla tutela del nostro ambiente e territorio alla crescita del sistema economico, passando per il contrasto allo spopolamento delle periferie, gli investimenti strategici, le opere, piccole e grandi che sono volano di sviluppo, i servizi pubblici come la sanità territoriale, l’innovazione. In due parole presente e futuro. Fondamentale è incoraggiare le energie che nel nostro territorio ci sono, nelle città come nelle valli. Vogliamo un Trentino sempre più protagonista.

[ 2 ] Tanti cittadini trentini che ci stanno facendo sentire la loro vicinanza e stima nei vari appuntamenti sul territorio ci chiedono di mantenere e rafforzare i servizi, in tutte le aree della provincia. Lo faremo confermando la forte attenzione che abbiamo dimostrato in questa legislatura, per fare in modo che tutte le zone del Trentino si sentano con pari dignità e diritti. Servizi efficienti, vedi una sanità attenta e innovativa, significa risposte all’altezza delle persone che abitano le comunità, che lavorano, fanno impresa e creano sviluppo. Un’altra richiesta forte è quella di sostenere la montagna e le sue attività, preservando un territorio che necessita della cura e della fatica dell’uomo. E che non possiamo consentire che venga abbandonato. È fondamentale quindi garantire un’efficiente ed efficace gestione della fauna e dei grandi carnivori e prima di tutto la sicurezza e incolumità pubblica. Su questo sono stati fatti passi concreti, nonostante gli ostacoli. Nella prossima legislatura vogliamo finalizzare il lavoro avviato.

[ 3] Servizi territoriali e ospedalieri di prossimità, affinché tutti i cittadini, a prescindere dal luogo in cui risiedono, possano usufruire degli stessi servizi e della stessa qualità: è questo l’obiettivo che fin dall’inizio di questo mandato abbiamo perseguito. Si tratta di un modo diverso per pensare alla sanità, una vera e propria rivoluzione ma necessaria come la pandemia da Coronavirus ha messo in luce. In questo cambiamento, che stiamo portando avanti attraverso la riorganizzazione dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari, il personale ha un ruolo centrale. Pensiamo a quei medici, a quegli infermieri che durante il Covid hanno rappresentato l’unico contatto umano per centinaia di pazienti. Loro sono una risorsa imprescindibile per ogni sistema sanitario: proprio per questo, in un momento difficile per la carenza di professionisti che ovviamente non riguarda solo il Trentino, questa Giunta ha voluto pensare al futuro, attivando il corso di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia.

[ 4 ] La sfida ai cambiamenti climatici deve essere colta da ognuno di noi. La tutela del territorio e la valorizzazione del nostro ambiente naturale sono stati al centro dell’agenda di questa legislatura, durante la quale abbiamo lavorato su più tavoli e in diverse direzioni sul tema. Penso agli Stati generali della Montagna o al lavoro condotto dall’Osservatorio del paesaggio, dai quali sono emerse indicazioni preziose e precise, nonché utili e strategiche, ai fini di pianificazione degli interventi anche sui temi della sostenibilità e del contrasto ai cambiamenti climatici. La stessa Strategia provinciale per lo sviluppo sostenibile ha sviluppato alcune linee di azione concrete, dalla riqualificazione del patrimonio edilizio al consumo di suolo zero, fino allo sviluppo di nuove modalità di produzione di energie rinnovabili.
Su questa partita siamo in corsa per importanti progetti legati all’idrogeno, che può rappresentare una grande opportunità anche sul fronte della mobilità, fronte sul quale stiamo realizzando un grande green corridor lungo il Brennero, investendo in mobilità su rotaia – pensiamo al grande progetto del bypass – e tecnologia – con un pensiero alle grandi opere funiviarie a partire dal collegamento Trento-Monte Bondone -, con l’obiettivo di migliorare il traffico e la nostra qualità ambientale.

[ 5 ] La famiglia è al centro della nostra Agenda di Governo. Per questo abbiamo messo in campo nuovi strumenti e progetti che sostengono le famiglie e le giovani coppie, per qualificare sempre più il Trentino come un territorio “amico della famiglia”. Fra esse vi sono: l’assegno di natalità, il bonus asilo nido, i voucher sportivi, il progetto di coliving che punta a ripopolare quei territori dove ci sono sempre meno bambini e sempre più anziani. Tante azioni e iniziative che vanno nella direzione di sostenere il benessere familiare, vero motore dello sviluppo della società, e che sono coordinate dall’Agenzia provinciale per la coesione sociale. Un dato su tutti, nel recente Rapporto sull’attuazione del Sistema integrato delle politiche per la promozione del benessere familiare e della natalità, abbiamo visto una crescita di 6 punti percentuali delle famiglie numerose, con tre e più figli. Un risultato che incoraggia a proseguire su queste politiche.

[ 6 ] Perché il sistema dell’innovazione e della ricerca, la forza e la varietà del tessuto imprenditoriale locale, unitamente alle misure di supporto, trasferimento tecnologico e sostegno messe in campo dall’ente pubblico, fanno del Trentino un territorio dinamico, capace di offrire opportunità di crescita e sviluppo professionale, valorizzando il talento e le eccellenze del proprio capitale umano. Negli ultimi anni due eventi hanno messo in crisi il sistema economico-produttivo globale, cambiando anche il nostro modo di vivere: la pandemia e il conflitto in Ucraina. Il Trentino è però riuscito a dimostrare tutta la sua resilienza e il dinamismo del proprio tessuto imprenditoriale che, anche grazie al supporto delle politiche provinciali come il piano RipartiTrentino, è riuscito a reagire alla crisi e a raggiungere indicatori di crescita positivi, ponendosi ai primi posti a livello nazionale. Credo quindi che il Trentino abbia tutte le carte in regola per offrire ai nostri giovani – compresi quelli che discendono dai nostri emigrati – ottime opportunità per formarsi ed affermarsi.

[ 7 ] Per sua natura la campagna elettorale si nutre di proclami. Ma un conto è dire, un conto è fare. Credo che ci siamo impegnati a fondo sul terreno della concretezza a partire dalle piccole cose. Alcuni esempi. Un’infrastruttura da 120 milioni di euro, come la variante di Pinzolo appena consegnata alla ditta realizzatrice, non conta di più, fatte le dovute proporzioni, degli interventi puntuali su ciascun territorio. Un incrocio più sicuro, un marciapiede o una ciclabile da percorrere in piena tranquillità sono altrettanto importanti. Ma oltre alla viabilità ci sono i progetti per i servizi, per l’aggregazione, la cultura, le associazioni, tante iniziative che la Provincia ha il dovere di sostenere. Le risorse al Comune di Cinte Tesino per ampliare il negozio di alimentari a servizio dei residenti, oppure al Comune di Predaia in val di Non per il polo culturale, i fondi rivolti alle caserme dei vigili del fuoco volontari a Commezzadura, Besenello e Imer, solo per fare alcuni esempi recenti. Fanno parte di una risposta complessiva che non dimentica nessun territorio.

Alex Marini

Alex MariniMovimento 5 Stelle

[ 1 ] Per un Trentino più giusto, più onesto, più libero e più verde. Un luogo dove i cittadini possano vivere e pensare di poter costruire un futuro sereno grazie ad un lavoro pagato dignitosamente, dotato di una sanità degna di questo nome e di risposte concrete a chi vive in condizione di marginalità e di non autosufficienza. Un luogo dove la voce dei cittadini è ascoltata perché è un loro diritto, non perché il politico di turno promette piaceri che poi non manterrà. Vogliamo un Trentino in cui si possa respirare aria nuova e pulita, da tutti i punti di vista.

[ 2 ] Maggiore attenzione per i servizi offerti dalla sanità pubblica e un adeguamento del potere d’acquisto di stipendi e pensioni. In via indiretta, spesso tramite operatori del terzo settore, le richieste riguardano le misure per far fronte al crescente disagio sociale e alle diverse forme in cui si manifesta.

[ 3 ] Gli stipendi del personale sanitario vanno adeguati a partire dagli operatori sociosanitari e dagli infermieri per arrivare al personale medico. L’impiego nella sanità pubblica deve essere reso attrattivo anche consentendo soluzioni part time per abbassare il carico di stress connesso alla turnistica, talvolta asfissiante. Dobbiamo inoltre aumentare il numero dei medici e del personale sanitario tramite l’Università di Trento, incentivandoli poi a rimanere a lavorare in Provincia, anche scegliendo la carriera di medico di base.

[ 4 ] A fine 2022, facendo riferimento all’opera del Consiglio Diocesano per le Questioni Ecologiche e della Rete Diocesana per la Custodia del creato abbiamo cercato di raccogliere lo spirito dell’enciclica “Laudato Si’” ottenendo l’approvazione di un ordine del giorno (il 601/XVI) che stimola la politica trentina a fare proprie le sollecitazioni di Papa Francesco. Più in generale riteniamo che tutti i disegni di legge andrebbe sottoposti a una valutazione di impatto in relazione agli obiettivi Agenda 2030 e agli impegni assunti con l’adozione della Strategia provinciale sullo sviluppo sostenibile.

[ 5 ] Negli ultimi 30 anni l’Italia è stato l’unico Paese europeo dove lo stipendio annuale medio è calato (-2,9% dal 1990 al 2020). Il Trentino è il territorio del nord Italia con gli stipendi più bassi. Non dovrebbe quindi sorprendere che si facciano meno figli e che i giovani escano più tardi dal nucleo familiare. A fronte di ciò le nostre proposte sono di avviare una stagione di rinnovo dei contratti per stimolare un aumento generalizzato degli stipendi e di rafforzare il budget per finanziare politiche abitative volte ad aumentare il numero di contratti a canone sociale, moderato e concordato, a migliorare la qualità e l’efficienza energetica degli alloggi e ad arginare gli effetti della speculazione immobiliare. Allo stesso tempo la popolazione invecchia e serve stanziare più risorse per rispondere alla maggiore domanda di cura e servizi agli anziani.

[ 6 ] Perché tutti, in funzione delle proprie capacità e mezzi a disposizione, abbiamo il dovere di prenderci cura della comunità in cui viviamo e di preparare un futuro migliore a chi verrà dopo di noi. Ciò detto, a nessuno si può chiedere di dare senza ricevere nulla in cambio: sta alla politica e alle nostre comunità creare le condizioni per cui i giovani siano fieri di restare in Trentino ed è proprio questo l’impegno alla base dell’azione politica del M5S.

[ 7 ] I meccanismi della democrazia locale e il rispetto dello stato di diritto. In questi 5 anni noi del M5S ci siamo concentrati in particolare sul prevenire la corruzione, la proliferazione dei modelli clientelari e le infiltrazioni della criminalità organizzata. Sono temi dei quali si parla troppo poco ma che sono decisivi. La mafia è come un cancro: quando ti accorgi di averla è spesso troppo tardi e per questo bisogna prevenirne la diffusione.

Francesco Valduga

Francesco ValdugaItalia Viva; Campobase; Alleanza Verdi e Sinistra; Fascegn; Casa Autonomia.Eu; Azione; Partito Democratico del Trentino

[ 1 ] Il Trentino è stato un modello di sviluppo sociale ed economico, una terra dove la parola Autonomia si associava a quella di eccellenza. In questi cinque anni abbiamo assistito invece a una progressiva omologazione con le regioni vicine. Dobbiamo tornare ad essere capaci di originalità e innovazione e noi lavoreremo affinché il Trentino torni ad essere all’altezza della sua storia. Vogliamo un Trentino sicuro che garantisca eccellenza in sanità, che sappia investire in formazione e cultura, che sappia coniugare la tradizione e quella spinta che mette in connessione il sistema dell’impresa con quello dell’università e della ricerca, del mondo dell’agricoltura e dell’allevamento alle nuove tecnologie.

[ 2 ] Il tema centrale di questa campagna è la sanità, in particolare per quanto riguarda le liste d’attesa e le difficoltà di programmazione. Questo è un tema chiaramente anche a me caro, sia come cittadino che come medico. Un altro problema molto sentito è quello della sicurezza e della percezione della sicurezza. Abbiamo visto come l’alimentare tensioni, il dividere, il generare paure solo con l’obiettivo di portare consenso elettorale generi sfaldamento del tessuto sociale, senza dare risposte concrete. Vogliamo un Trentino sicuro, ordinato dove la vita scorra in pace. Non offriamo paure ma cerchiamo soluzioni, mettendo in campo competenza e umanità.

[ 3 ] La salute è il bene più prezioso e avverto come assolutamente necessario rispondere in modo concreto e rapido alle esigenze del territorio, che proprio sulla sanità chiede un cambio di passo deciso. Occorre garantire a tutte e a tutti un accesso facile ai percorsi di prevenzione e di cura; riorganizzare il rapporto tra ospedale e territorio, dando risposta immediata all’emergenza e alla cronicità, valorizzando il patrimonio di competenze di tutti gli operatori sanitari, sia sul territorio che dentro le strutture. Abbiamo infatti operatori sanitari che possono seguirci con competenze e passione, ma dobbiamo permettere loro di lavorare bene e in serenità tornando a pianificare e a programmare in maniera più lungimirante ed immaginando nuovi modelli di governo per la sanità trentina.

[ 4 ] Già nella “Laudato Si’”, papa Francesco ci aveva invitato ad occuparci dell’ambiente e delle questioni ambientali. Siamo convinti che questa sia la direzione da seguire e, come citato nel nostro programma sia in ambito economico che sociale che culturale, immaginiamo di poter coniugare con efficacia le parole “sostenibilità” e “sviluppo”. L’ambiente non è qualcosa di estraneo da noi, ma è la nostra casa.

[ 5 ] Sull’innalzamento dell’età media influisce molto il rallentamento dal punto di vista delle nascite. Questo dato è però certamente e positivamente influenzato dal fatto che si vive di più. Detto ciò, noi abbiamo bisogno che si possa vivere questo tempo in più con la giusta qualità della vita. Dobbiamo aggiungere vita agli anni e non semplicemente anni alla vita. E a proposito di qualità della vita, è necessario cercare di prolungare il più possibile la vita di relazione dentro le comunità, potenziando le politiche dell’anziano per l’anziano. Sono poi importanti certo anche le strutture (RSA) e, quando è necessario accedervi, devono essere un luogo di accoglienza e ospitalità, un punto di incontro, con spazi riservati alla socializzazione per i residenti e i familiari, ma anche per la cittadinanza, dove le generazioni possano interagire. Tutto questo ruota attorno ad un cardine fondamentale, ovvero il prendersi cura delle persone, perché è attorno ai bisogni della persona, della famiglia, che la politica rivolta agli anziani deve essere pensata.

[ 6 ] Il Trentino è la terra dove vogliamo possano crescere i nostri figli e il nostro ruolo di genitori è quello di far sì che lo trovino migliore di quello in cui noi stessi siamo cresciuti. Abbiamo bisogno che siano garantite le migliori opportunità e lo possiamo fare attraverso un percorso scolastico che torni davvero ad essere ascensore sociale, dove il lavoro sia un diritto garantito, dove si possano creare le condizioni per una crescita personale ed economica. Attraverso innovazione, ricerca e sostenibilità offriamo la possibilità di creare nuovi posti di lavoro, per rendere il Trentino non solo un luogo attrattivo dal punto di vista professionale, ma anche dove sia bello vivere ed è in questo che crediamo.

[ 7 ] Un tema centrale che percepisco nei dialoghi con le persone, soprattutto giovani, è quello della casa. C’è la necessità di garantire l’accesso all’abitazione in particolare alle giovani coppie, così come agli studenti che hanno il diritto di potersi costruire un proprio futuro. Abbiamo bisogno di un nuovo rapporto con ITEA che permetta di mettere a disposizione quel grande patrimonio di alloggi sfitti che c’è sul nostro territorio, anche attraverso il coinvolgimento di Comuni e Comunità di Valle, dentro il governo dell’ITEA che consente una più precisa mappatura dei bisogni e dei conseguenti investimenti.

Filippo Degasperi

Filippo DegasperiLa me Val – Primiero Vanoi Mis; Onda; Unione Popolare

[ 1 ] Lavoreremo per un Trentino dove innanzi tutto valga la regola della legalità a garanzia di tutte e tutti. Un Trentino che si occupa davvero delle grandi emergenze che caratterizzano la nostra società, a partire da quelle sociali, come la salute, il lavoro, la casa, quelle ambientali come la minaccia della riduzione dell’oro blu, le conseguenze dell’aumento termico e tutte le ripercussioni su giovani, cittadine e cittadini, famiglie e imprese, lasciate sole da una politica senza pensiero e senza strategia.

[ 2 ] Preservare la sanità pubblica, che da servizio di eccellenza sta scivolando verso una deriva preoccupante, e occuparsi davvero del problema casa, base della effettiva possibilità di lavoro per numerose categorie di persone che ormai fuggono dal Trentino, come insegnanti, medici, operai, lavoratori agricoli e operatori del turismo.

[ 3 ] La priorità base è quella di rimettere al centro le persone del personale sanitario ai vari livelli, fortemente demotivato da ritmi e organizzazione di lavoro fuori controllo. Proponiamo di rendere elettive le nomine dei Dirigenti aziendali, sottraendole al controllo della politica, trasformare la medicina territoriale nel cuore pulsante della sanità, ristrutturare la rete ospedaliera e riqualificare le strutture per l’assistenza agli anziani in cliniche a tutti gli effetti.

[ 4 ] Su questo campo è necessario un deciso cambio di passo da parte del sistema politico: orientare le aziende e le famiglie all’autosufficienza energetica, alle pratiche dell’economia circolare, al realizzare un Piano della mobilità sostenibile può essere una buona base di partenza.

[ 5 ] La base sociale della famiglia si costruisce su condizioni di sicurezza per quanto riguarda casa, lavoro dignitosamente retribuito e servizi conciliativi efficaci, cose che entrambi gli schieramenti maggiori hanno evitato di trattare. L’integrazione regolare di persone che provengono da Paesi con tassi di natalità elevati potrebbe aiutare se siamo capaci di creare sistema, come fanno gli Stati più evoluti del nord Europa.

[ 6 ] Questa è una vera tragedia, se pensiamo che perdiamo le persone più dotate e formate in anni e anni di scuola. Anche i giovani hanno bisogni simili a quelli delle famiglie di cui abbiamo parlato, casa, lavoro riconosciuto ed apprezzato, apprezzamento del merito.

[ 7 ] Più di uno. Molte questioni sono state offuscate dalle campagne propagandistiche su lupi e orsi o sui fenomeni migratori. Per rispondere alla domanda, la carenza di personale sia nelle strutture pubbliche che nei settori privati sta lì a dimostrare il fallimento di questa politica. Il Trentino non è più attrattivo anche perché sta perdendo pezzo dopo pezzo la sua Autonomia.

Sergio Divina

Sergio DivinaGiovani per Divina presidente; Noi con Divina presidente; Alternativa Popolare per il Trentino

[ 1 ] Nella domanda vi è già la risposta: lavoreremo per il Trentino del 2030. Ciò che è mancato, soprattutto in quest’ultima legislatura, è stata una politica di visione e lungimiranza. Ma forse pensare al 2030 non basta: le agende internazionali relative ai cambiamenti climatici, ad esempio, trasformeranno consumi e produzione in un’ottica come minimo decennale. Occorre creare nuove imprese e di conseguenza nuovi posti di lavoro con l’ausilio degli enti di ricerca e dell’università, poli d’eccellenza.

[ 2 ] Sembrerà assurdo, ma la prima richiesta che abbiamo ricevuto è stata quella di dare un’alternativa a chi ha votato, 5 anni fa, per questa compagine di governo ma che oggi non rifarebbe la stessa scelta. Di fronte ad una sanità trentina sofferente, l’altra richiesta ricevuta va nella direzione di cambiare totalmente regia in un comparto così strategico. Servono servizi di qualità, erogati in tempi ragionevoli e senza necessità di pagare per ottenere prestazioni sanitarie già saldate con le tasse.

[ 3 ] Anzitutto contratti più sostanziosi, con retribuzioni maggiori legate ai relativi impegni richiesti al personale medico ed infermieristico, tamponando in questo modo la scarsa appetibilità che caratterizza la sanità trentina. Dobbiamo fermare la triste prassi che vede l’azienda sanitaria pescare dalle RSA il personale necessario ai comparti ospedalieri, lasciando di conseguenza le prime drammaticamente scoperte: l’esigenza di un turnover era conosciuta, eppure ci si è fatti trovare impreparati.

[ 4 ] L’emergenza climatica è una pista da bob: scartare di lato per uscirne è impossibile. Ho recentemente incontrato un gruppo di giovani che si occupa di questo, Rete Climatica Trentina, e sono stato positivamente impressionato dalle loro proposte: le nuove generazioni si attendono dai decisori politici precisi impegni sul futuro del nostro pianeta. Dobbiamo cambiare modo di produrre, consumare e pensare: solo così la transizione ecologica potrà dare luogo ad una nuova stabilità, anche economica.

[ 5 ] La curva demografica ci dice che fra pochi anni la popolazione anziana sarà il doppio di quella giovane (0-18). Ma perché le nuove famiglie non fanno più figli? La risposta è che manca fiducia nel futuro. Non è facile far conciliare, in una famiglia moderna, la necessità di uno stipendio a fine mese con la presenza di più figli a carico. I sostegni alle famiglie vanno dunque implementati, così come l’aiuto del comparto privato: la realizzazione di asili aziendali è certamente un buon contributo.

[ 6 ] I periodi all’estero dei nostri ragazzi arricchiscono sia loro che la comunità. Soprattutto se poi, tornando, riportano le competenze acquisite nel territorio d’origine. Bisogna creare le condizioni affinché questo accada. La leva fiscale è uno strumento da utilizzare: in passato, la riduzione a livello nazionale del 50% per 5 anni, dedicata a quei giovani che volevano rientrare in Italia, ha funzionato. La provincia ha limitate competenze in materia, ma deve poterle usare tutte in questo senso.

[ 7 ] Il governatore uscente. Non è un tema, ma evitando di presentarsi agli svariati confronti fra candidati proposti sul territorio, l’attuale presidente non ha avvolto nell’ombra soltanto se stesso, ma anche il rispetto nei confronti della comunità trentina tutta. Mi ha molto colpito la sua assenza al dibattito organizzato presso l’università dalla Consulta degli Studenti: la popolazione studentesca è l’unica risorsa umana del nostro futuro: non basta parlare di giovani, bisogna agire per i giovani.

Elena Dardo

Elena DardoAlternativa

[ 1 ] Per un Trentino i cui cittadini, lasciatisi alle spalle gli anni di crisi dell’epoca pandemica, recuperino la certezza di essere ascoltati dalla propria classe politica, tornino ad interessarsi della cosa pubblica e ad esprimere il loro voto, recuperino l’orgoglio di appartenere ad una piccola terra con una importante storia alle spalle e grandi potenzialità davanti a sé, apprezzino, valorizzino e difendano dallo sfruttamento il patrimonio naturale in cui vivono.

[ 2 ] Cercare di risolvere la situazione critica del sistema sanitario che sta mettendo in serie difficoltà le persone che hanno bisogno di cure e controlli medici, il continuo dover ricorrere alle strutture private ha costi notevoli e non tutti possono permetterselo.

Migliorare la situazione dei Trasporti, ferroviario e di autolinee, specialmente nelle valli limitrofe, ma anche nel capoluogo, dove la popolazione, pendolari, studenti, anziani, ha molte difficoltà a spostarsi con i mezzi pubblici.

[ 3 ] Risorse economiche e umane sono fondamentali, ma sono sprecate se manca la giusta progettualità: la sanità pubblica si impegni a ridurre i fattori di rischio di malattia (inquinamento chimico ed elettromagnetico, cibo industriale, abuso di medicinali), i medici siano formati più che all’impiego automatico di protocolli e strumenti, all’uso consapevole e non dogmatico di tecniche e conoscenze di medicina sia convenzionale che complementare, e al recupero del rapporto personale col paziente. Serve una formazione ad hoc per i medici di base, come figura di primo contatto.

[ 4 ] Impegnandoci sui principi di sinergia, responsabilità, coerenza e recupero del sapere tradizionale. La riduzione dei rifiuti passa ad esempio dall’incentivo alle piccole aziende alla produzione locale di imballaggi riciclabili o tessili ecologici e al loro utilizzo in negozi, alberghi, malghe, al comportamento responsabile e coerente di cittadini e uffici pubblici, alla riscoperta del riuso. Favorendo una mobilità sostenibile per arginare i danni dovuti all’inquinamento.

[ 5 ] Valorizzazione del ruolo dell’anziano nella comunità, in collaborazione con giovani, proposte di vita attiva a contatto con la natura, corsi di formazione culturale-artistica a cui si era prima rinunciato, gruppi di lettura, eventi musicali. Sportelli 3a Età e poliambulatori per controlli e terapie di routine diffusi capillarmente sul territorio, potenziamento dei mezzi di trasporto pubblico per favorire l’indipendenza negli spostamenti, disponibilità di cohousing per favorire il sostegno reciproco.

[ 6 ] Perché un impegno attento e competente da parte delle forze politiche può utilizzare in modo proficuo le potenzialità della gente trentina, in cui convivono creatività mediterranea e costanza e serietà nordiche: in questo ambito si aprono percorsi nuovi, adatti a idee innovative nel campo dell’informatica e delle scienze, nell’artigianato, in produzioni a basso impatto ambientale, in imprese agricole in cui convivono tradizione e modernità.

[ 7 ] Ritornare ad una scuola che torni ad essere punto fondante dello sviluppo delle nuove generazioni. Una scuola dove si sviluppi il pensiero critico e si trasmettano valori morali e cultura, senza ricorrere in modo esasperato alla digitalizzazione. Una scuola che sottolinei la centralità degli alunni, l’importanza dell’accoglienza di tutti gli studenti e l’inclusione di quelli con bisogni educativi speciali. Riportare l’attenzione al riconoscimento del ruolo del docente ed alle sue necessità.

Marco Rizzo

Marco RizzoDemocrazia Sovrana e Popolare

[ 1 ] Vorremmo lavorare per un Trentino laborioso, giusto, solidale. Per fare questo serve ritornare a fare programmazione, ad avere una bussola, una rotta. «Prevedere è comandare», sosteneva non a torto Charles de Gaulle, il presidente che ricostruì la Francia dopo la guerra. Oggi i politici, locali e nazionali, vedono gli obiettivi al massimo da una elezione all’altra, non hanno la percezione di quale Paese, di quale Provincia vorranno avere, pensano solo all’immediato, spesso solo al loro immediato.

[ 2 ] Quella di gran lunga più sentita è quella della salute. Le liste d’attesa che si allungano sempre di più sono considerate un qualcosa di insopportabile. La preoccupazione è quella di non riuscire a sostenere una spesa importante per la propria salute. Questo obiettivo conflitto di interessi tra sanità pubblica e sanità privata va risolto, in primo luogo aumentando gli stipendi dei medici, degli Oss e degli infermieri ed impedendo però il mercimonio delle prestazioni. La seconda è quella relativa all’incertezza del futuro che ormai attanaglia tutte le famiglie: lavoro, casa, scuola, assistenza. Per troppi il futuro è incerto.

[ 3 ] Serve ridare fiducia ai cittadini. La volontà divisiva e di instillazione della paura che ha caratterizzato la fase della cosiddetta pandemia va fortemente criticata assieme al controllo sociale che si è determinato con il Green pass e con le conseguenti restrizioni che hanno messo in discussione sia la libertà, il lavoro ed i diritti costituzionali. Lo sviluppo della sanità territoriale e di prossimità possono essere gli strumenti che faciliterebbero, passando anche ad un nuovo ruolo per i medici di base, un nuovo rapporto tra utenti e sanità pubblica.

[ 4 ] Il tema dell’ambiente è molto importante e bene ha fatto il Pontefice a sottolinearlo. Non vanno però dimenticate alcune questioni fondamentali: il 70% dell’inquinamento è prodotto dalle prime 100 multinazionali, non è quindi lecito moralmente prendere lezioni da chi ci spiega come salvare il mondo mentre partecipa a convegni arrivando con jet privati e con mega yacht.

[ 5 ] La denatalità e l’invecchiamento generale della nostra società pongono anche qui questioni di programmazione, di solidarietà e di assistenza. Va rafforzata la famiglia e tutto quanto ne consegue, in quanto ormai l’istituto familiare è diventato un presidio di stato sociale a livello di base. Vanno incentivate le politiche di assistenza agli anziani e quelle di facilitazione al lavoro e alla vita per le giovani mamme. E rimane per noi la forte contrarietà a pratiche come l’utero in affitto, mentre invece siamo molto attenti ai temi della solidarietà verso i ceti meno abbienti.

[ 6 ] Il Trentino è una delle regioni più straordinarie e belle della nostra Italia. Il coniugare la montagna, le città e la storia della cultura con il degradare alla zona del lago più grande d’Italia diventa una originalità irripetibile. L’Autonomia, in questi anni, (anche se ormai parliamo del passato) ha consentito un livello di sviluppo e di qualità della vita non indifferente. Purtroppo, i processi di globalizzazione e di liberismo selvaggio hanno intaccato anche il Trentino facendone un’area che se non si può definire di crisi poco ci manca. Il dato dei salari medi trentini che sono divenuti inferiori del 5% del salario medio italiano ne sono una conferma importante. Investimenti nella scuola, nella ricerca, nella formazione, incentivi alle nuove giovani coppie per le abitazioni e per la cura dei figli piccoli dovrebbero essere alla base di ogni progetto di riqualificazione sociale della nostra provincia.

[ 7 ] Il tema dell’Autonomia e la sua dimensione attuale a livello politico ed internazionale è totalmente sottovalutato dalla quasi totalità dei gruppi dirigenti politici del Trentino. La nostra parola d’ordine che dice: «senza sovranità non c’è autonomia», ci riporta rapidamente alla realtà europea, dove, con le nuove elezioni del prossimo anno, ci si appresterà a una ridefinizione delle autonomie a partire da territori centrali come la Catalunya, il Paese Basco, la Corsica e le aree della vecchia Germania Est, per fare alcuni esempi. All’interno di questa ridefinizione saranno certamente inserite perlomeno le regioni alpine a statuto speciale del nostro Paese, con il rischio, se non di un azzeramento, almeno di una riduzione del processo di autonomia. La nostra azione, in tal senso, è quella di esser più responsabili di altri nell’identificare i rischi che questa nostra provincia corre. Il nostro allarme va in primo luogo nella direzione di consentire a tutte le altre forze politiche di capire quanto la politica estera oggi “precipiti” dentro la politica economica, sociale ed energetica di ogni singola parte anche del Trentino. Capire questo significa far fare comunque un passo avanti al futuro in cui vogliamo ancora credere.

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