Elezioni provinciali 2023: verso quale Trentino? Le risposte nei programmi delle coalizioni

Autonomia

Parla di una “revisione dello Statuto di autonomia” la coalizione di Centrodestra guidata dal governatore uscente della Lega Maurizio Fugatti. Anche il candidato del Movimento 5 Stelle Alex Marini propone di “istituire un gruppo di lavoro per l’aggiornamento dello Statuto di autonomia”, focalizzandosi sulle “misure per ampliare il margine di intervento e la partecipazione popolare sulle leggi e sulle politiche pubbliche di carattere fiscale e finanziario”. Parla invece di “un nuovo patto costituente” la coalizione di Centrosinistra autonomista guidata dall’ex sindaco di Rovereto Francesco Valduga. Nell’ambito di questo patto “potranno essere adottate, d’intesa con Bolzano – ma solo dopo l’inserimento della clausola dell’intesa – le modifiche utili a rafforzare la cooperazione fra le due Province autonome in tutte le materie di interesse regionale o sovraregionale a partire dall’ambito dell’Euregio”. Non serve aggiungere altre competenze “per dimenticarsi quelle di cui già disponiamo” secondo il candidato di Onda Filippo Degasperi: “Le competenze che lo Statuto assegna alla Provincia devono tornare alla Provincia e dalla Provincia devono essere esercitate”, scrive. Secondo Sergio Divina, sostenuto da tre liste civiche di Centrodestra, il miglioramento dell’autonomia richiede un cambiamento della legge elettorale del Consiglio provinciale, “adottando la norma dell’elezione dei sindaci e prevedendo il ballottaggio tra i primi due candidati presidente” nel caso in cui nel primo turno nessuno dei due raggiungesse il 50% delle preferenze. Il candidato di Democrazia Sovrana e Popolare Marco Rizzo commenta invece che “non c’è autonomia senza sovranità”. Nessun cenno all’autonomia nel programma di Elena Dardo, unica candidata presidente donna con la lista “Alternativa”.

Grandi carnivori

Il governatore uscente Maurizio Fugatti fissa l’obiettivo, più volte dichiarato in questi mesi, di “contenere drasticamente il numero di esemplari presenti sul territorio trentino e intervenire celermente con l’abbattimento di soggetti problematici o pericolosi”. Se Fugatti propone “un rinnovato quadro giuridico, uno schema di norma di attuazione dello Statuto di autonomia che consenta di riconoscere maggiori competenze in materia”, la coalizione di Centrosinistra guidata da Francesco Valduga pone invece l’obiettivo di “attuare la normativa provinciale”, che prevede la cattura e l’abbattimento degli orsi pericolosi. Il candidato del Centrosinistra propone anche di “istituire un comitato scientifico permanente adibito al monitoraggio e alla gestione del fenomeno dei grandi carnivori in Trentino”. Degasperi parla della ricerca di un “equilibrio” tra allevatori, gestori delle malghe e fauna selvatica. Ad affrontare il tema dei grandi carnivori anche Dardo di Alternativa e Rizzo di Democrazia Sovrana e Popolare. Dardo propone di coinvolgere gli esperti nella gestione degli esemplari, di cui, scrive, è necessario “limitare l’aumento incontrollato”. Rizzo parla invece di “una gestione ponderata” di orsi e lupi, “che preveda interventi per razionalizzare il numero qualora fosse a rischio la sicurezza degli abitanti e di allevatori e pastori”. Nessun cenno specifico sul tema nei programmi di Sergio Divina ed Alex Marini.

Scuola e ricerca

Nel capitolo dedicato alla scuola, la coalizione di Centrodestra guidata da Fugatti dice di guardare a Bolzano per quanto riguarda “la formazione dei docenti, i rinnovi contrattuali, l’adeguamento economico degli stipendi”. Nel programma viene rimarcato l’impegno di portare a termine i lavori degli “studentati già finanziati (ovvero Piedicastello e San Bartolomeo)” e di avviare “un nuovo corso di laurea in Scienze della formazione primaria”, “fondamentale per dotare degli insegnanti necessari la nostra scuola”. Il candidato del Movimento 5 Stelle Alex Marini boccia il calendario di 11 mesi per la scuola dell’infanzia promosso dalla giunta provinciale uscente: sono dello stesso avviso anche Filippo Degasperi, Francesco Valduga, Marco Rizzo ed Elena Dardo. Marini proprone di “introdurre una modalità di assunzione che preveda, per gli insegnanti che lavorano già da più di 3 anni consecutivi e che hanno superato il periodo di prova, dei corsi abilitanti con successivo test scritto e orale per l’accesso al ruolo, in modo da superare la cronica carenza di docenti nella scuola trentina”. Per quanto riguarda il capitolo Università, sostiene che non basta aumentare i trasferimenti: “Serve invece avviare un processo di riflessione collettiva e di revisione delle norme fondamentali che disciplinano la governance e il funzionamento”. Secondo il candidato del Centrosinistra Valduga, “è opportuno dare corso al sistema integrato 0-6, ma nel rispetto delle specifiche identità educative dei servizi 0-3 e 3-6 e senza ridurre la scuola dell’infanzia da istituto formativo a servizio conciliativo”. Il Centrosinistra propone di “rendere universale il servizio dei nidi d’infanzia e gratuito per le famiglie a basso reddito” e di “adeguare le retribuzioni di docenti e personale scolastico agli standard europei”. Il candidato di Onda Filippo Degasperi mette sul tavolo “una visione diversa, di ampio respiro” della scuola, “che comprenda il mondo dell’istruzione nella sua totalità, e quindi da 0 a 18 anni, senza divisioni tra categorie e ordini di scuola”. Per quanto riguarda la formazione professionale, sostiene Degasperi, “immagino una fondazione sul modello della Mach” per riportare questa scuola a una gestione pubblica. Divina propone una “ridefinizione del calendario scolastico sia nella scuola dell’obbligo che in quella superiore, con un maggior numero di ore d’insegnamento frontale”. Tra le proposte lanciate da Elena Dardo, c’è quella di “aumentare il budget a disposizione delle Scuole di musica in Trentino, portandolo almeno a 6,5 milioni di euro (attualmente sono circa 5,3 milioni)”. Marco Rizzo propone invece di tenere aperti gli istituti scolastici sia al mattino che al pomeriggio, aumentando il personale.

Lavoro

La coalizione di Centrodestra guidata da Fugatti vuole riorganizzare i Centri per l’impiego, ma anche incentivare l’assunzione dei giovani “a meno di due anni dal termini degli studi” e l’assunzione di manager donne. Alex Marini del Movimento 5 Stelle propone di “stabilire una soglia retributiva media minima di 9 euro netti all’ora in Trentino nei contratti integrativi provinciali” e di “sostenere e favorire tramite sgravi fiscali le imprese che assumono il loro personale con contratti a tempo indeterminato”. La coalizione di Centrosinistra di Valduga vuole promuovere l’occupazione femminile “attraverso la diffusione di una cultura della condivisione del lavoro di cura, il sostegno nei periodi di maternità, gli asili nido, aumentando i servizi di welfare aziendale, implementando modalità di lavoro flessibili che favoriscono la genitorialità”. Nel suo programma, Degasperi sostiene invece che la sua coalizione sosterrà “la battaglia per il salario orario minimo”. Il candidato Divina propone invece una “maggiore co-decisione fra datori di lavoro e dipendenti” e di aumentare la “flessibilità dell’organizzazione lavorativa individuale”, incentivando, dove possibile, “il lavoro dal proprio domicilio”. Non c’è menzione diretta sul tema del lavoro nel programma di Dardo, mentre Rizzo scrive che “il servizio pubblico deve restare a carico del pubblico”, senza appalti alle cooperative.

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina