Padre Patton chiama alla preghiera: “Migliaia di morti, vengano toccate le coscienze dei potenti della Terra”

“A Gerusalemme si respira un clima surreale, in mezzo a una paura palpabile, da una parte come dall’altra. C’è un mix di sentimenti di odio, rabbia e impotenza che fanno emergere il bisogno di preghiera da parte nostra e l’appello ai potenti di fare qualcosa per andare verso soluzioni pacifiche e permettere la tutela delle popolazioni civili e in modo speciale dei bambini”. Così padre Francesco PattonCustode di Terra Santa, ha commentato ai media vaticani l’ennesimo appello di papa Francesco all’Angelus di domenica 5 novembre: “Vi prego di fermarvi in nome di Dio, auspico che si percorrano tutte le vie perché si eviti assolutamente un allargamento del conflitto”.

“Non dimentichiamo che all’inizio – afferma il custode di Terra Santa riferendosi al 7 ottobre scorso – c’è stata una orribile strage di civili israeliani che vivevano attorno alla Striscia di Gaza, con migliaia di vittime e 250 rapiti”, e adesso nella Striscia “siamo vicini ai 10mila morti, di cui quasi la metà sono bambini“. Questa è “una tragedia che dovrebbe toccare le coscienze di ciascuno, anche quelle dei potenti di questo mondo, uomini e donne che possono anche influire in maniera forte su decisioni immediate e future”.

“Le parole del Papa mi hanno fatto pensare innanzitutto all’evento di ieri qui, a Gerusalemme, dove – ricorda Patton – i bambini pregavano per la pace” (QUI VIDEO Christian Media Center) Insieme, israeliani e palestinesi, cristiani e musulmani. “Mi ha colpito molto la preghiera di una bambina di 5 anni, che pregava, preoccupata, per il suo papà. Questa paura segnerà non solo la sua infanzia, ma probabilmente l’intera vita”. L’ empatia mostrata dai piccoli “è probabilmente maggiore degli adulti, i bambini sono riusciti a riconoscere che la sofferenza è di tutti”.

Su Vatican News il testo completo dell’appello e l’intervista audio.

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