Folgaria, polverizzati i 2mila metri cubi di roccia a rischio

Alle 12.15 sono stati azionati i detonatori che hanno innescato la demolizione controllata di 2.000 metri cubi di roccia a rischio sopra la strada statale 350 di Folgaria e Valdastico, all’altezza di Busatti. Un passo necessario a garantire la messa in sicurezza della strada, chiusa per la frana di sabato 4 novembre, e per completare gli interventi di ripristino funzionali alla riapertura al traffico programmata per il ponte dell’8 dicembre.

Sono stati 400 i chilogrammi di esplosivo al plastico collocati attraverso lo scavo in parete di 10 fori larghi 95 millimetri e lunghi 20 metri, più una serie di perforazioni da 52 millimetri e della lunghezza di 5 metri. L’attività è stata coordinata dai tecnici del Servizio Opere stradali e ferroviarie della Provincia, in collaborazione con il Servizio geologico, e con la partecipazione dei vigili del fuoco volontari di Folgaria e di Lavarone, dei carabinieri e della polizia locale di Folgaria. I lavori in parete e la collocazione dell’esplosivo sono stati invece realizzati dalla ditta Pek disgaggi, una delle tre aziende incaricate assieme alla Coop Lagorai (opere stradali) e alla Mari che realizzerà le nuove barriere paramassi sul versante.

L’operazione è stata eseguita dopo attenti sopralluoghi e verifiche che hanno permesso di elaborare il piano di brillamento. Dalle valutazioni emerse non è si resa necessaria l’evacuazione in via precauzionale di edifici, fatto salvo una struttura situata nel territorio del Comune di Folgaria che risultava non abitata.

Si prosegue ora con gli interventi di disgaggio successivi al brillamento, i lavori di pulizia del versante e di rimozione del materiale roccioso e con le opere di ripristino della sede stradale danneggiata in più punti dalla frana del 4 novembre.

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