Il viaggiatore Rosario Sala ospite del Gruppo Emergency di Trento venerdì 8 dicembre

Venerdì 8 dicembre alle 18.30 la sala conferenze della Fondazione Caritro ospita un incontro pubblico con il viaggiatore motociclista Rosario Sala e i volontari del Gruppo Emergency di Trento. Un’occasione per parlare di Iraq e Afghanistan, di conflitti e distruzione, ma anche di spiragli di pace che, come la guerra e più della guerra, resistono e ricostruiscono laddove i conflitti distruggono. Modera la giornalista Paola Siano.

ROSARIO SALA

Rosario è un motociclista spumeggiante quanto avventuroso. Viaggiando su due ruote, ha visto mezzo mondo e forse più. Nel 2022, con un paio di amici, prepara con precisione un viaggio di mesi, con il quale vuole raggiungere la Kamčatka, passando per decine di paesi e nazioni, compreso il Kurdistan iracheno. Qui vuole fare tappa al centro di Emergency al quale sono stati destinati i fondi che ha raccolto con il libro dedicato a un suo viaggio precedente.

Poi è arrivato il 24 febbraio 2022: con l’invasione dell’Ucraina da parte della Federazione russa, è iniziata la guerra. Un’altra. Diversa nei tempi e nei luoghi, ma sempre uguale, con le solite, inevitabili, prevedibili conseguenze: morti, mutilati, orfani, distruzione, profughi… Anche la programmazione dei tre motociclisti, inevitabilmente, subisce frenate, dubbi, revisioni. Ma poi partono, viaggiano, e passano anche nel Kurdistan iracheno, come previsto in origine. “In tutti i miei viaggi è il popolo che più mi ha sorpreso, emozionato e mi ha fatto sentire uno di casa – dice Sala – Un popolo mite, timido ma deciso, molto legato alle tradizioni, determinato, che non si arrende mai, fatto di gente umile ma orgogliosa. Un popolo di poco più di cinque milioni di abitanti, suddivisi tra Iraq, Siria, Iran e Turchia, bistrattato da tutti”.

Rosario Sala arriva fino a Sulaimaniya e incontra Hawar, coordinatore del Teresa Rehabilitation Center, il Centro di riabilitazione e reintegrazione sociale di Emergency che opera per le vittime delle mine antiuomo dalla fine degli anni ‘90. Il centro, oggi passato alle autorità locali, ha attivo anche un progetto sociale, “Oltre la cura”: in un contesto post-bellico, le cure sanitarie non bastano perché i pazienti amputati, una volta dimessi dall’ospedale, non possono inserirsi facilmente nella società. Qui possono accedere a protesi, a fisioterapia, ma anche a percorsi di formazione per professioni praticabili anche nelle loro condizioni: lavorazione del ferro, del legno e del cuoio, in sartoria e nella produzione di scarpe.

Il viaggio dei tre amici non si ferma. Dopo aver attraversato ancora valli e deserti, rientrano in Italia e nel 2023 una nuova partenza. Rosario e un amico raggiungono l’Helmand, in Afghanistan, e visitano il Centro chirurgico di Emergency a Lashkar-gah, dedicato a Tiziano Terzani. Emergency è in Afghanistan dal 1999 e qui ha curato oltre 8 milioni di persone: uno dei primi progetti, il più lungo e sempre necessario da allora. Negli anni, sono stati costruiti e allestiti numerosi presidi e ancora oggi l’associazione è presente nel Paese con tre centri chirurgici (oltre a Lashkar-Gah, Kabul e Anabah), un centro maternità ad Anabah, una rete di oltre 40 posti di primo soccorso e centri sanitari e cliniche in alcune carceri del Paese.

L’ospedale di Lashkar-gah, visitato da Rosario, è stato aperto nel 2004 e da allora registra quasi 260.000 pazienti trattati in ambulatorio e oltre 83.000 interventi chirurgici, oltre a un investimento nella formazione di operatori sanitari locali.

Rosario ha visto con i suoi occhi gli effetti devastanti e protratti nel tempo delle guerre; ha abbracciato persone che hanno perso pezzi di carne per lo scoppio di una mina o di uno sparo; ha osservato le condizioni di vita, che noi definiremmo impossibili, di alcuni popoli che “il dottore” non sanno nemmeno cos’è.

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