Si è spento a 75 anni l’ex presidente SAT Franco Giacomoni

Foto Facebook SAT Carè Alto

Sì è spento all’età di 75 anni Franco Giacomoni, ex presidente della SAT e grande amante della montagna. Nato il 13 ottobre 1948 a Povo, a cui era sempre rimasto legato, lascia la moglie Daniela e le due figlie. Iscritto alla Sat dal 1965 è stato presidente della Sezione di Povo da 1990 al 1998, poi presidente del Convegno Cai Trentino Alto Adige dal 1998 al 2003 e quindi presidente della Sat dall’aprile 2004.

Ha lavorato in ambiti sociali (sindacato – Agenzia del Lavoro – Provincia , politiche del lavoro), Giacomoni è stato anche amministratore, co-fondatore dello Sci Club Marzola e consigliere d’amministrazione dell’Azienda Forestale Trento – Sopramonte. La sua vita all’interno della SAT comincià invece nel 1965:  fu presidente della Sezione di Povo da 1990 al 1998. Presidente del Convegno CAI Trentino Alto Adige dal 1998 al 2003. Presidente della SAT dall’aprile 2004.

Amico di Vita Trentina, fu protagonista di una delle interviste legate ai Mestieri della Montagna, portando il suo impegno nella revisione della segnaletica della sentieristica.

Così lo ricorda oggi il presidente della Sosat Luciano Ferrari, esprimendo il cordoglio della sezione operaia: “La notizia giuntami questa mattina del decesso di Franco Giacomoni mi ha molto rattristato. Voglio esprimere il cordoglio mio personale e della Sosat per la scomparsa di un uomo che ha lasciato nella storia della Sat il suo segno positivo. Franco era un uomo di montagna con una personalità forte e con grandi passioni. Quando nel 2004 arrivò alla presidenza della Sat centrale, dopo la lunga esperienza in quella di Povo, portò il suo carisma e la sua profonda conoscenza del tessuto sociale del Trentino. Lui aveva fatto il sindacalista e in Sat crebbe la sensibilità ai temi dell’ambiente, in anni in cui si intuiva che bisogna cambiare prospettiva e stile di vita ed in montagna non inseguire modelli di sviluppo pericolosi. Per molti anni Franco ha combattuto con grande forza di volontà contro la malattia, guardando sempre avanti e credendo nel futuro. Nella nostra sede di via Malpaga era  presente spesso agli eventi istituzionali sia da presidente Sat, sia dopo. Ci univa la condivisione dell’amore per la montagna, del suo rispetto e salvaguardia, oltre che dell’alpinismo sociale”.

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