Il volto della pace

Lunedì 1° gennaio 2024 – Madre di Dio

Nm 6,22-27; Gal 4,4-7; Lc 2,16-21

«Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia. Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace». Nm 6,25-26

Il 1° gennaio è dedicato alla solennità di Maria Madre di Dio, una verità di fede chiarita definitivamente nel 431 durante il concilio di Efeso e da allora parte di ciò che tutti i cristiani sono invitati a credere e celebrare con riconoscenza. Non dimentichiamo mai che Maria viene riconosciuta come Madre di Dio proprio a partire da quel versetto della Lettera ai Galati che viene proclamato nella liturgia odierna: “quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge, per riscattare quelli che erano sotto la Legge, perché ricevessimo l’adozione a figli” (Gal 4,4). Noi sappiamo che la “donna” di cui parla Paolo ai Galati ha un nome: Maria di Nazareth. Questo versetto non ci dice solo che dando alla luce Gesù, il Figlio di Dio, Maria può essere qualificata come la Madre di Dio, ma ci dice anche che quella generazione ha come conseguenza la divinizzazione della persona umana: siamo noi a ricevere l’adozione a figli grazie alla nascita di quel Figlio e siamo noi a ricevere il dono dello Spirito che in noi grida “Abbà, Padre”. Come scrive s. Atanasio: “Il Verbo, assunto in sé ciò che era nostro, lo offrì in sacrificio e lo distrusse con la morte. Poi rivestì noi della sua condizione… L’uomo in questa intima unione del Verbo ricevette una ricchezza enorme: dalla condizione di mortalità divenne immortale; mentre era legato alla vita fisica, divenne partecipe dello Spirito; anche se fatto di terra, è entrato nel regno del cielo” (S. Atanasio, Ad Epitteto, 5-9).

Il 1° gennaio è ormai da molti anni anche una speciale giornata di preghiera per la pace nel mondo. Pure in questo caso possiamo prendere spunto dalla liturgia, in particolare dalla prima lettura che contiene la benedizione sacerdotale canonica (Nm 6,24-26) che i discendenti di Aronne impartivano sul popolo eletto: “Ti benedica il Signore e ti custodisca. Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia. Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace”. Le benedizioni contenute in questa formula sono di fatto tre, ma potremmo dire che si tratta di tre aspetti che caratterizzano ciò che Dio desidera per la singola persona umana e per l’umanità intera: quando Dio ci “benedice” pronuncia su di noi una parola di bene perché nella nostra persona e nella nostra vita si realizzi in pieno tutto il bene che Lui desidera per noi. In questo consiste l’essere custoditi da Lui, l’ottenere la sua grazia e il far esperienza della sua pace. Tutto questo avviene quando il Signore fa risplendere per noi il suo volto e lo rivolge a noi attraverso il suo Figlio Gesù, nato da Maria. Quel Figlio “è immagine del Dio invisibile” (cfr Col 1,15), infatti “Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato” (Gv 1,18). Maria è perciò anche colei che donandoci suo figlio Gesù fa giungere a noi la benedizione del Padre e ci dona la Sua pace, una pace che non è semplicemente assenza di guerre e conflitti o armonia nelle relazioni e serenità interiore, ma è una persona: Gesù.

Il primo giorno dell’anno possiamo perciò pregare con fiducia e invocare: “Madre di Dio, prega per noi”. Ma anche e di conseguenza: “Regina della pace, prega per noi”.

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina