Piscina Manazzon di Trento, in corso l’allestimento del cantiere con le immagini della mostra “L’estate che verrà” dedicata a Piero Cavagna

L’esposizione si compone di 18 tavole che ricoprono una superficie di 35 metri

Sarà completato entro il tardo pomeriggio di oggi, 12 gennaio, l’allestimento della recinzione del cantiere della piscina Manazzon con le foto della mostra che ritrae l’ultima, vitalissima estate prima dello stop dello scorso 10 settembre. Come noto, l’impianto di via Fogazzaro di Trento è stato chiuso per essere radicalmente ristrutturato grazie a un finanziamento del Piano nazionale di ripresa e resilienza. “L’estate che verrà”, questo il nome dell’esposizione fotografica, è nata con un obiettivo: fare in modo che attraverso la fotografia i nuotatori continuino a rimanere “vicini” alla piscina anche durante i lavori. L’allestimento è in un certo senso sospeso nel tempo: memoria di quanto è stato e, nel contempo, attesa di uno spazio rinnovato e nuovamente fruibile. L’esposizione si compone di 18 tavole in ecoplak alte 1,83 metri che ricoprono una superficie di 35 metri.

Il progetto è dedicato a Piero Cavagna, il fotografo scomparso lo scorso autunno che, con il progetto “Gli ultimi delle Crispi”, aveva avuto l’idea di far vivere le vecchie scuole in ristrutturazione con le immagini degli ultimi bambini che le avevano frequentate prima della chiusura per lavori.

Tre donne, un progetto. L’esposizione unisce il lavoro di tre donne, di provenienza e formazioni diverse, nella realizzazione di un percorso fotografico focalizzato sulla documentazione della vitalità estiva di un luogo centrale per il nuoto a Trento. Elisa Vettori, Vera Boni e Alice Lotti l’hanno indagato durante l’estate appena trascorsa, con lo sguardo curioso di chi osserva per la prima volta un campo d’azione inesplorato, al fine di lasciare una traccia e valorizzare una realtà complessa e articolata come quella delle piscine della città.

Il cantiere delle piscine Manazzon in via Fogazzaro a Trento

Elisa Vettori, fotografa, è di casa a Trento da cinque anni, da quando ha aperto una piccola libreria indipendente. Si occupa di reportage e fotografia documentaria. Ha frequentato il lido Manazzon durante l’estate e osservato le persone che lo animano. Ogni foto in esposizione racconta una piccola storia, soffermandosi sull’ironia di alcune situazioni, sullo stupore, il gioco.

Vera Boni, di Trento, che ha curato i testi del progetto, è laureata in Conservazione e gestione dei beni culturali e in Arte. Si occupa di eventi attraverso Pulk, uno spazio creativo e multiforme. Ha ascoltato l’intreccio di storie che animano il centro, per dare voce alla moltitudine di realtà che convivono e si intersecano. Il suo lavoro di scrittura va di pari passo con la costruzione di immagini prodotte da Elisa, con la quale collabora da più di due anni. Ha posto l’accento sulle persone che lavorano alle piscine e su quelle che frequentano attivamente l’impianto. Molte di loro si sono rese disponibili a lasciare una riflessione, un pensiero o un aneddoto legato al lido Manazzon. I loro racconti hanno fatto emergere la bellezza di uno spazio dedicato sia allo sport che al tempo libero e hanno permesso a Vera di delineare bisogni, desideri e aspettative che l’imminente chiusura porta con sé.

Alice Lotti, graphic designer e illustratrice con base a Torino, lavora nel campo dell’editoria, dell’illustrazione e del wall painting con forme sintetiche e composizioni chiare che vivono al confine tra la figurazione e l’astrazione. Collabora con Elisa dal 2018. Per il progetto “L’estate che verrà” ha lavorato su titolo e pannelli con un gioco di alternanza dei colori che rimanda all’estetica della piscina. La palette cromatica è ispirata all’acqua e utilizza toni neutri che dialogano al meglio con le fotografie in bianco e nero. I segni grafici ricordano i movimenti dell’acqua, la dinamicità dell’ambiente delle piscine, gli scivoli, il divertimento.

 

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