Sabato 27 gennaio in Panarotta per una montagna sostenibile

Sono ben 22 le associazioni che promuovono, il prossimo sabato 27 gennaio, la manifestazione organizzata in Panarotta per contrastare la costruzione di un bacino artificiale e per promuovere un turismo alternativo, in un luogo che può diventare simbolo di un cambio di paradigma di gestione della montagna, facendosi esempio per tutta Italia.

“Dopo la manifestazione organizzata in Panarotta lo scorso marzo, una lettera inviata ai sindaci e al Presidente della Comunità di Valle Alta Valsugana – Bersntol e un incontro pubblico, non sono arrivate grandi risposte dalla politica alla richiesta di costruire un’alternativa seria al turismo incentrato sullo sci alpino coinvolgendo la comunità di riferimento”, spiegano le associazioni: “Ci sono però alcune novità: la società Panarotta srl è stata posta in liquidazione a dicembre dopo anni di crisi (nel 2023 i debiti ammontavano a circa 430mila euro) per cui anche quest’anno gli impianti sono rimasti fermi. Tuttavia alcuni imprenditori locali hanno mostrato interesse nel riaprire gli impianti del piccolo comprensorio della Panarotta ad una condizione: un grande investimento da parte della Provincia per la costruzione di un nuovo bacino artificiale da 20mila mc, nuovo impianto di innevamento e lavori di livellamento delle piste. Si parla di una spesa di circa 6 milioni e mezzo di euro di soldi pubblici. Questo investimento arriverebbe nonostante l’assessore al turismo della Provincia Autonoma di Trento, Roberto Failoni, il 27 giugno scorso abbia definito il comprensorio come una “stazione a fallimento di mercato”.

Per gli ambientalisti, “in un contesto di un sempre più marcato innalzamento di temperature che porta la quota neve purtroppo oltre i 2000m anche in pieno inverno, non c’è l’ombra di una messa in discussione dell’industria dello sci alpino. Diversi studi ormai sottolineano l’importanza di rendere l’economia montana meno dipendente dalla presenza di neve e di differenziare le attività proposte. Invece l’unica forma di adattamento al cambiamento climatico prevista è investire in neve artificiale nonostante questa non sia sufficiente a garantire flussi turistici, come conclude un recente studio di Banca d’Italia”.

I promotori si chiedono, quindi, per quale motivo, grazie all’innevamento artificiale, il comprensorio della Panarotta dovrebbe diventare automaticamente competitivo rispetto ai vari comprensori sciistici limitrofi? In quanto raggiungere Bondone, Paganella, Cermis o Folgaria richiede pochi minuti in più di auto da Pergine. “Questi investimenti pubblici, oltre a non garantire alcuna sostenibilità economica del comprensorio, rischiano di devastare ulteriormente la montagna e di esacerbare il conflitto per l’accaparramento dell’acqua. I bacini artificiali non sono dei semplici “laghetti” ma nascondono grandi impatti ambientali. La presenza di tanti escursionisti e famiglie che ogni settimana raggiungono la Panarotta nonostante gli impianti chiusi per una ciaspolata, una camminata, un’escursione, una tappa nei ristoranti, sono la dimostrazione che un turismo alternativo è possibile. Anziché essere uno dei tanti comprensori sciistici del Trentino potrebbe diventare una località unica nel suo genere vocata ad attività outdoor in montagna e culturali”.

L’alternativa esiste e non è l’attuale stato di abbandono e incuria, non sono le bobine di tubi, ferraglie varie e cannoni sparaneve (pagati con soldi pubblici) abbandonati lungo le piste insieme agli edifici fatiscenti. L’alternativa è la cura della montagna da parte dell’intera comunità. L’alternativa è una rete di operatori, enti pubblici, cittadini, associazioni ed esperti che lavorano insieme per costruire una proposta condivisa, sostenibile e lungimirante. Con questa manifestazione vogliamo unire le voci dei cittadini di tante località montane che stanno vivendo questo sempre più esasperato conflitto tra lo sfruttamento della montagna ad ogni costo a vantaggio di pochi e la salvaguardia della natura e il benessere dei residenti”, conclude l’appello, firmato da Extinction Rebellion Trentino, Circolo di Trento di Legambiente, ENPA del Trentino, Pan-EPPAA, LAC Trentino Alto Adige/Südtirol, LIPU sezione di Trento, LAV Trentino, Associazione per il WWF Trentino, Italia Nostra – sezione trentina, Mountain Wilderness, Comitato Acque Trentine, Fridays for Future Trento, Associazione per l’Ecologia, L’Ortazzo, Protect Our Winters Italia, Yaku, Viração&Jangada, Ci sarà un bel clima, The Outdoor Manifesto, Rete Climatica Trentina, La Foresta – Accademia di comunità e Punto Zero APS.

L’appuntamento è alle ore 10 al parcheggio impianti Panarotta 2000 per poi raggiungere la cima con una facile camminata. Sarà anche l’occasione per un dialogo itinerante con Marco Albino Ferrari, giornalista e scrittore, autore di “Assalto alle Alpi”, Pietro Lacasella, autore del blog “Altorilievo – Voci di montagna” e Michele Nardelli, scrittore, autore di “Inverno liquido”. L’arrivo in cima, dove sono previsti interventi sul tema del turismo invernale e pranzo al sacco è programmato per le ore 12.

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