Anche a Trento un presidio per la sicurezza sui luoghi di lavoro

Nel giorno in cui metalmeccanici e edili di tutta Italia hanno scioperato per due ore, per chiedere maggiore sicurezza sui luoghi di lavoro dopo l’ennesima tragedia, avvenuta nel cantiere della nuova Esselunga di Firenze, in cui hanno perso la vita 5 operai, si è svolto anche a Trento un presidio organizzato da Cgil e Uil del Trentino davanti al Commissariato del Governo.

Sono stati 8149 gli infortuni sul lavoro registrati dall’Inail nel 2023. Il dato, presentato al coordinamento provinciale su salute e sicurezza, è in linea con l’anno precedente. Gli incidenti mortali sono stati 11, di cui 8 avvenuti sul territorio provinciale. Un lavoratore su tre vittima di incidente grave o mortale è straniero. “Mentre a livello nazionale i dati sugli incidenti calano del 16%, in Trentino restano stabili. È la dimostrazione che c’è ancora molto da fare per assicurare livelli adeguati di sicurezza sul lavoro. La tragedia di Firenze, l’ennesima per cui oggi ci indigniamo dovrebbe invece a spingerci a fare di più e meglio sulla prevenzione e sui controlli. Anche in Trentino”, dichiarano Manuela Faggioni, Katia Negri e Alan Tancredi che per Cgil Cisl Uil partecipano al coordinamento provinciale.

E sulla base di questa consapevolezza che questa mattina i sindacati hanno chiesto un impegno in più anche alla luce del nuovo piano 23-25 su prevenzione e formazione finanziato con 2,8 milioni di euro derivanti dalle sanzioni comminate alle aziende trentine per il mancato rispetto delle norme sulla sicurezza. Un tesoretto che negli ultimi 14 anni ammonta in totale a 10milioni di euro. “Finalmente dopo anni di richieste da parte nostra questi milioni di euro vengono indirizzati alla formazione e prevenzione su salute e sicurezza – ammettono i sindacalisti – Suscita più di una perplessità però la destinazione di queste risorse. E non solo perché le richieste del sindacato sono rimaste in gran parte inascoltate, ma anche perché sembra che si finanzino con queste risorse anche attività ordinarie. Al contrario questo “tesoretto” dovrebbe servire per implementare e rendere più efficace la prevenzione e la formazione. Di questo abbiamo bisogno se vogliamo imprimere una svolta sulla salute e sicurezza. In caso contrario si continuerà ad esprimere sconcerto dopo ogni incidente mortale, ma non cambierà molto nella sostanza”.

Per le tre sigle è indispensabile implementare la prevenzione e la formazione dentro le aziende, a fianco delle lavoratrici e dei lavoratori. “Quando si verifica un incidente non è mai una fatalità. Vuol dire che qualcosa non ha funzionato, non si sono rispettate le norme, le procedure, non c’era sufficiente formazione per un determinato compito e così via”, insistono rilanciando la proposta di finanziare un progetto sperimentale per portare i rappresentanti territoriali dei lavoratori per la sicurezza anche nell’agricoltura e nell’edilizia, comparti peraltro molto a rischio. Nel 2023 nelle costruzioni si sono verificati 631 incidenti sul lavoro, il 6,7% in più rispetto all’anno precedente. “Dove esistono queste figure funziona e fanno un’efficace prevenzione. Da anni ci battiamo contro l’opposizione delle organizzazioni datoriali”.

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