Addio a Giuseppe Decarli, il maestro

Con le icone da lui “scritte” in tanti anni foto Zotta

Si è spento stamattina a 92 anni il maestro Giuseppe Decarli, storico insegnante della Scuole “Crispi” e umile servitore della Chiesa trentina, papà del delegato vescovile alla cultura, don Andrea. Una figura cordiale e generosa, padre di quattro figli e nonno affettuoso di tanti nipoti e pronipoti, accompagnato  dall’amata moglie Maria Vittoria, sempre attento alle persone più deboli. La sua vocazione pedagogica si era profusa in tanti anni dietro la cattedra in vari centri trentini: è ricordato in particolare nella “sua” Stravino e in tutta la valle di Cavedine – dove  i suoi ex alunni sempre lo invitavano ai periodici ritrovi – ma anche nella centrale scuola elementare “Crispi” di via San Giovanni Bosco, dove è stato “il maestro” per generazioni di scolari.

Ottimo corista, era anche appassionato di montagna, arte e sport, si era dedicato al mezzofondo con una lunga carriera anche nella categoria “master”.

Nell’ambito diocesano, oltre al servizio parrocchiale e nell’animazione del longevo “gruppo sposi” della parrocchia di Sant’Antonio, si era reso disponibile  in occasione del 19° Sinodo diocesano Tridentino a dare da laico il suo apprezzato contributo nella segreteria, dove per ben due anni – tra il 1986-1987 – aveva collaborato da vicino con l’arcivescovo Alessandro Maria Gottardi, mons. Valentino Felicetti e don Sergio Nicolli.

Dopo il pensionamento si era dedicato all’hobby della pittura e, in particolare, grazie all’incontro con padre Nilo Cadonna e l’iconografo Fabio Nones, aveva imparato dai primi corsi diocesani l’arte di “scrivere” le icone secondo la tradizione ortodossa. Nel suo laboratorio di pittura,  attiguo al soggiorno di casa, era solito  passare ore e ore per dipingere icone, di varie dimensioni. Alcuni suoi lavori sono finiti in  chiese trentine, molte di più le ha donate ad amici. Altre le mostrava sulle pareti di casa, conservate con affetto, insieme a piccole  miniature, acquarelli, ciottoli di torrente dipinti,

“Per me è sempre una gioia mettermi davanti ad una tavola, piccola o grande che sia e dopo aver tracciato il disegno, iniziare a porre colori e sfumature”, aveva confidato a Marco Zeni in un’intervista del 2013 a Vita Trentina. “La mia speranza è che la contemplazione delle opere sia per me e per tutti motivo di elevazione spirituale e pace dell’anima”.

Anche le pagine del settimanale diocesano devono molta riconoscenza a Giuseppe Decarli: per quasi vent’anni è stato infatti il fedele e scrupoloso correttore di bozze del nostro settimanale, una presenza gentile all’interno della redazione del giornale: ne apprezzava la missione, della quale si sentiva partecipe.

Anche per questo redattori, grafici e tutti gli amici di Vita Trentina ora gli dicono commossi: “Grazie, maestro Giuseppe!”

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