Dieci alberi di Trento candidati a diventare “alberi monumentali”

Un faggio sul Monte Bondone. Foto © Gianni Zotta

Dieci alberi che si trovano nel comune di Trento sono candidati a diventare alberi monumentali per il loro particolare pregio paesaggistico, naturalistico, storico e culturale oltre che per l’età e le dimensioni ragguardevoli: al Parco di Gocciadoro un Albero dei tulipani, alla Badia di San Lorenzo un Albero dei tulipani, in Piazza Dante-via Vannetti un Olmo montano, a Villa De Mersi un Cipresso comune, nell’area tra le sponde di Adige e Adigetto e via Roberto Da Sanseverino due esemplari di Pioppo nero, in piazzale Alcide De Gasperi – Piazza Venezia due Cedri dell’Himalaya, al Giardino di Maso Ginocchio un Olmo campestre, al Cavalcavia di San Lorenzo un Carpino nero.

Ad oggi nel territorio comunale sono 18 gli alberi (o filari) che sono stati dichiarati monumentali. Tra questi, cinque sono stati identificati e schedati nel 2017 come il faggio nel prato di malga Brigolina a Candriai o come la Sequoia gigante a Povo nell’Istituto delle Orsoline (ex villa Thun). Gli altri 13 esemplari sono stati inseriti nell’elenco Ami (Alberi monumentali d’Italia) lo scorso anno grazie a un progetto di tirocinio con l’Università di Trento. La maggior parte di essi si trova in ambito cittadino. Non si tratta solo di esemplari singoli come il Pioppo nero in Largo Pigarelli, ma anche di viali alberati come il filare che costeggia tutto il Lungadige Sanseverino piantumato in seguito alla rettifica del fiume Adige.

L’esemplare più antico, che ha assistito a quasi due secoli di storia trentina, è il Platano messo a dimora nel 1835 in via Santa Croce: a quel tempo segnava l’inizio del viale Al Fersina, nome assegnato all’attuale Corso Tre Novembre. Un altro esemplare molto vecchio, che pure ha un significato storico importante, è il Cedro del parco di Gocciadoro, messo a dimora in occasione dell’Unità d’Italia nel 1861 da Pietro Bernardelli.

Gli esemplari più maestosi sono senza dubbio i Platani del filare sul Lungadige Sanseverino: alcuni hanno la circonferenza del fusto superiore ai 600 cm e superano i 30 metri di altezza. La pianta più alta è il Liriodendro al parco Gocciadoro (candidato a diventare monumentale) con ben 35 metri di altezza.

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