G7 Industria, Tecnologia e Digitale, si è aperta a Trento la seconda giornata sull’Intelligenza Artificiale

L’attesa per l’arrivo di ministri e viceministri davanti a Palazzo Geremia, sede dei lavori del G7 sul ndustria, Tecnologia e Digitale. Foto (c) Gianni Zotta

Tredici delegazioni internazionali, oltre cento persone partecipano oggi (15 marzo) a Palazzo Geremia alla seconda giornata della Riunione ministeriale Industria, Tecnologia e digitale del G7 dedicata all’Intelligenza Artificiale. Oltre ai sette Paesi del G7 (Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti), le sale cinquecentesche della sede municipale ospitano anche delegati dell’Unione europea, della Corea e di organismi internazionali come l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Oecd) o l’Organizzazione delle Nazioni Unite per lo sviluppo industriale (Unido).

A fare gli onori di casa, il sindaco di Trento Franco Ianeselli, che stamattina, prima dell’inizio dei lavori, ha accolto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per l’Innovazione Alessio Butti, incaricato di presiedere la sessione trentina della Riunione ministeriale Industria, Tecnologia e digitale, che si era aperta ieri a Verona, e al termine ha incontrato il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso: a entrambi il sindaco ha donato una stampa dell’artista trentino Matteo Boato con la riproduzione di palazzo Geremia.

Ieri, nella sessione veronese, la Riunione ministeriale Industria, Tecnologia e digitale del G7  ha affrontato le prospettive dell’intelligenza artificiale e delle tecnologie emergenti nell’industria evidenziando il potenziale impatto positivo dell’IA su molti settori, con riferimento all’aumento della produttività, dell’efficienza, dell’innovazione e della scoperta scientifica, ma anche i rischi connessi, e si è concentrata anche sul tema della sicurezza delle reti terrestri e sottomarine via cavo che assicurano la connettività globale, per discutere infine le azioni concrete che i Paesi del G7 possono intraprendere per favorire l’avanzamento digitale globale, promuovere uno sviluppo inclusivo e sostenibile e contribuire ad accelerare i progressi verso il raggiungimento  degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio posti dalle Nazioni Unite.

In piazza Fiera il presidio di Confederazione Unitaria di Base e Sindacato di Base Multicategoriale. Foto (c) Gianni Zotta

In concomitanza con l’arrivo dei ministri e dei viceministri del G7, in piazza Fiera la Confederazione Unitaria di Base e il Sindacato di Base Multicategoriale hanno promosso un presidio per discutere collettivamente le implicazioni dell’intelligenza artificiale sul mondo del lavoro “e sui rischi effettivi che questa può comportare tanto per i livelli occupazionali quanto per il controllo sociale e disciplinare sui lavoratori e sulle lavoratrici”.

Al margine della “zona rossa” che ospitava il vertice dei G7 sull’intelligenza artificiale il presidio dei sindacati Cgil Cisl Uil al quale ha partecipato anche Udu. Il sindacato confederale alle istituzioni chiede di definire un sistema di regole che riconosca un ruolo centrale ai decisori pubblici per orientare il mercato verso uno sviluppo equo e socialmente sostenibile. Ruolo che per le tre sigle deve essere esercitato anche a livello locale. Da qui la proposta di istituire una Commissione provinciale per l’Intelligenza Artificiale e la transizione digitale che coinvolga la Provincia, l’Università, Fbk e le parti sociali. Primo passo obbligato dovrà essere un monitoraggio dell’impatto che la nuova tecnologia avrà sul mercato del lavoro locale. Settori come mobilità, il commercio e la logistica, ma anche nel segmento dei servizi che occupano oggi profili impiegatizi medio alti, prevalentemente femminili, e svolgono funzioni routinarie subiranno una riduzione di posti di lavoro. Allo stesso tempo serviranno politiche del lavoro, attive e passive, per garantire una transizione giusta per queste lavoratrici e lavoratori, attraverso interventi attivi e passivi e il potenziamento dell’offerta di formazione continua che resta lo strumento centrale per preparare per tempo le lavoratrici e i lavoratori alle trasformazioni dei modelli produttivi e di lavoro.

Siamo di fronte ad un passaggio cruciale che va gestito valorizzando il dialogo sociale e il ruolo della contrattazione. Per quanto ci riguarda non vogliamo che lavoratrici e lavoratori siano muti spettatori o peggio vittime di questo cambiamento. Riteniamo al contrario si possano creare insieme le condizioni per gestire nel modo migliore e più lungimirante possibile questo cambiamento”, hanno detto i tre segretari generali di Cgil Cisl Uil.

In via San Pietro a margne della zona rossa il presidio di Cgil Cisl Uil del Trentino, con i segretari generali. Foto (c) Gianni Zotta

 

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