La Regione aderisce al Manifesto per la cultura ripartiva

Foto Comune di Trento

La Regione Trentino–Alto Adige ha aderito al Manifesto per la cultura riparativa promosso dal Comune di Trento.

La Regione parteciperà, quindi, al tavolo di confronto con enti, istituzioni e libere associazioni a vario titolo coinvolte per creare una rete di soggetti sensibili al tema.

“La Giustizia riparativa non chiede né impone il perdono alle vittime, non incide sulla pena. Non è uno strumento più lieve a sostegno del reo. È qualcosa di più complesso, che coinvolge – se lo vogliono – tutte le parti in gioco, compresa la comunità ferita dal reato. Può liberare le vittime dalla prigione esistenziale in cui il crimine le ha dolorosamente rinchiuse e aiutare i condannati ad avere una seconda chance. Non è, in altri termini, una strada comoda per sottrarsi al processo e alle pene tradizionali, ma qualcosa che si aggiunge, al fine di realizzare una “pacificazione” tra l’autore del reato e la vittima. Nessuno sconto di pena, insomma, ma un passo verso una differente direzione; un passo, va ricordato, del tutto volontario. Si è detto che l’essenza della giustizia riparativa è nell’incontro, un incontro dal quale – secondo la visione di chi l’ha teorizzata – traggono vantaggio sia chi ha commesso il reato che chi l’ha subito”, si legge nel comunicato stampa.

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