Finto carabiniere truffava gli anziani: arrestato dai veri carabinieri

È stato arrestato dai Carabinieri di Trento, coadiuvati dai colleghi del Nucleo Operativo e Radiomobile di Verona, il cittadino italiano quarantenne responsabile di una truffa ad una signora trentina di 91 anni, davanti alla quale si era spacciato per un Maresciallo dell’Arma, sottraendole oltre 30 mila euro in contanti e alcuni gioielli.

I Carabinieri di Trento già da qualche tempo avevano organizzato una serie di servizi specifici in borghese nelle fasce orarie ritenute più “sensibili” (principalmente la tarda mattina ed il primo pomeriggio) a seguito di una recrudescenza del fenomeno delle truffe a danno delle persone anziane, registratasi proprio nel corso delle ultime settimane nel territorio Provinciale. Così, nella tarda mattinata di venerdì 4 aprile, una pattuglia della Sezione Operativa ha intercettato uno dei soggetti monitorati, che con fare sospetto si stava aggirando dalle parti di via Vittorio Veneto in procinto di salire su un taxi. I militari hanno così deciso di seguire il veicolo, al fine di capire dove fosse diretto, raccogliendo contemporaneamente informazioni varie dai colleghi delle Stazioni circa le ultimissime truffe perpetrate sul territorio, e rafforzando così i sospetti sul conto del passeggero del taxi che già aveva imboccato l’autostrada in direzione di Verona, destinazione insolita per un viaggio a bordo di un taxi. Con il supporto dei colleghi del Nucleo Operativo e Radiomobile di Verona, il taxi è stato bloccato nel veronese e il soggetto immediatamente perquisito, e quindi trovato in possesso numeroso denaro contante (quasi 40.000 euro) e gioielli di valore. E’ stato contemporaneamente verificato che la sua ultima vittima è stata nella stessa mattinata una anziana trentina, a cui il pregiudicato ha riferito di essere un “Maresciallo dei Carabinieri” e che la nipote era appena incorsa in un incidente stradale e che per essere rilasciata doveva pagare una sorta di cauzione in contanti. La signora ha pertanto consegnato la cifra di oltre 30.000 euro in contanti nonché dei monili d’oro che indossava sempre su richiesta del malfattore.

Il maltolto sottratto è stato interamente restituito all’anziana signora da parte dei militari, ora impegnati nel rintracciare altre possibili vittime dell’arrestato, che era in possesso di ulteriore refurtiva.

Dopo l’attività intrapresa lo scorso anno tra Stazioni Carabinieri e circoli parrocchiali, con circa 5000 anziani incontrati finora in Trentino, oggi numerosi sono fortunatamente i tentativi non andati a segno, con l’anziano che ha sospetti quando viene ingaggiato e chiama un parente o il 112. Tuttavia il fenomeno è ancora frequente, soprattutto in Val d’Adige e al momento, statisticamente, su 5 tentativi purtroppo 1 ancora va in porto. Motivo per cui l’Arma continuerà, soprattutto nelle zone periferiche, a svolgere conferenze ed incontri a favore degli anziani. Al riguardo pertanto si coglie l’occasione per ribadire ancora una volta la necessità di maturare una sana diffidenza verso qualsiasi persona che al telefono si presenti come parente, un appartenente alle Forze dell’Ordine, un “tecnico Comunale” o dipendente di qualunque azienda che fornisca servizi, allorquando la chiamata sia finalizzata a richiedere denaro o, per assurdo, un corrispettivo in monili pur di poter far fronte ad una paventata esigenza e/o problematica improvvisa.

Il consiglio è infatti quello di chiamare sempre il “112” anche al minimo dubbio, nella consapevolezza che, di norma, nessuna Forza dell’Ordine, Ente o società chiederà mai, per alcun motivo, il pagamento di qualsiasi tipo di prestazione attraverso telefonate che lo sollecitino tramite metodi che non siano legalmente e sicuramente tracciabili.

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