Incendio al Santa Chiara, disagi contenuti e nessun paziente coinvolto

Disagi contenuti e nessun paziente coinvolto. L’intervento tempestivo dei vigili del fuoco ha evitato il propagarsi delle fiamme, divampate nella mattina di mercoledì 24 aprile, alle sei, in un ambulatorio dell’Unità operativa multizonale di gastroenterologia ed endoscopia digestiva al secondo piano, corpo B, dell’ospedale Santa Chiara. Il principio di incendio si è sviluppato in un’area ambulatoriale dove al momento dell’incendio non c’era attività sanitaria e non ha comportato conseguenze per le persone. Le procedure previste sono state attivate immediatamente, la squadra antincendio interna è immediatamente intervenuta per gestire la problematica allertando i Vigili del fuoco che in meno di 40 minuti dal momento della segnalazione hanno raggiunto l’ospedale e domato le fiamme.

“La Provincia – ha ricordato l’assessore alla salute Mario Tonina – ha riservato risorse importanti per implementare il programma antincendio dell’ospedale in quanto, pur essendo finalmente partito l’iter per la costruzione del Nuovo ospedale universitario, è necessario prestare massima attenzione e fornire risorse adeguate per garantire la massima efficienza del nosocomio attuale e la sicurezza per lavoratori e pazienti”.

Al momento sono in corso le attività di bonifica, pulizia e controllo dell’unità operativa e non ci sono interruzioni nelle attività di ricovero dell’ospedale. Per precauzione i pazienti ricoverati nelle stanze al piano superiore dell’area interessata dall’incendio sono stati spostati in un’altra ala del reparto. Al piano inferiore, invece, è stata inibita l’attività della sala operatoria. L’attività ambulatoriale di endoscopia digestiva è stata sospesa e le colonscopie prenotate per la giornata odierna saranno effettuate in altre sedi dell’unità operativa e sarà riprogrammata l’attività in collaborazione con gli altri ospedali (Borgo, Arco e Rovereto); l’ospedale di Rovereto coprirà le urgenze di endoscopia e gastroenterologia.

“Per precauzione una parte della degenza ginecologica è stata spostata nella rimanente parte del reparto allo stesso piano. Al piano superiore sono stati chiusi due ambulatori di oculistica. Attualmente abbiamo attivato le procedure di bonifica dell’area per verificare in maniera puntuale quali e quante delle attrezzature siano ancora in buone condizioni per essere riutilizzate. Per il ripristino dell’attività saranno necessari un paio di mesi“, ha detto l’ingegnera Debora Furlani, direttrice del dipartimento infrastrutture dell’Apss.

“Il reparto gestisce 28 pazienti quotidiani – ha riferito il direttore dell’ospedale Michele Sommavilla – tra gastroscopie e colonscopie che sono stati trasferiti negli altri ospedali della provincia – Rovereto, Arco e Borgo Valsugana – mentre le urgenze sono state spostate tutte a Rovereto. Sono state sospese cautelativamente alcune attività ai piani superiori, l’ambulatorio oculistica e reumatologico, ma sono garantite le urgenze e gli interventi non procrastinabili. Durante l’evento abbiamo limitato i flussi dei pazienti lungo gli accessi della palazzina e così sarà per prossimi giorni. Riorganizzeremo l’attività ordinaria sugli altri ospedali trasferendo medici e infermieri e garantendo orari di apertura più lunghi. Ci stiamo attrezzando per spostare la sala emergenze in un’altra area”.

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