Diacono per i boliviani. Festa a Tione per Stefano

L’abbraccio fra l’Arcivescovo e il nuovo Diacono (foto Zotta)

Canti latinoamericani e polenta “carbonèrà”, Vangelo e scarponi.  E’ stata un’ordinazione diaconale gioiosa e a tratti commovente, tutta all’insegna della missione e dello scambio fra le Chiese quella vissuta oggi pomeriggio a Tione:  Stefano Marchetti, ex bibliotecario di Bolbeno ora missionario in Bolivia, è stato ordinato diacono dall’arcivescovo Lauro Tisi d’intesa con il vescovo della diocesi di El Alto, dove egli tra qualche mese diventerà sacerdote per dedicarsi definitivamente al servizio dei più poveri.

I vari gruppi giudicariesi dell’Operazione Mato Grosso, la realtà missionaria dentro la quale è maturata la vocazione di Stefano, erano presenti insieme a tante comunità parrocchiali, con  i sindaci di Borgo Lares, Tione e Tre Ville a testimoniare il valore anche sociale di questa scelta di vita. Sette i sacerdoti trentini – oltre al parroco don Celestino Riz, anche i due ex missionari don Gianni Poli e don Carlo Crepaz, il direttore del Centro Missionario don Mauro Leonardelli, don Gianluca Leone (compagno di classe del nuovo diacono) e don Flavio Girardini – due i diaconi e anche due preti dell’OMG, padre Leonardo Giannelli e padre Antonio Zavatorelli detto padre Topio, che hanno accompagnato la vocazione di Stefano.

I canti dai ritmi andini, eseguiti da un coro interparrocchiale, l’animazione dei giovani di “Vite Intrecciate” di Giustino, un offertorio simbolico del lavoro con i poveri dell’altopiano boliviano hanno arricchito l’invocazione dello Spirito e i gioiosi segni dell’ordinazione.  “Hai scoperto un libro che non si consuma, che non va mai dimenticato – ha detto nell’omelia mons. Lauro rivolgendosi all’ex bibliotecario – è il libro del servizio ai più poveri che hai scoperto fin da ragazzo ma che ora è diventato il motivo della tua vita nel nome del Vangelo”. Tisi ha voluto leggere direttamente alcuni passaggi della lettera inviata dal diacono Marchetti alle sue comunità per raccontare come ad un certo punto ha sentito il desiderio di seguire definitivamente Gesù dentro la Chiesa, dando tutta la sua vita per gli altri.

Anche il sindaco di Borgo Lares Giorgio Marchetti, così come gli amici Lorenzo Cazzolli e Lorenzo Mussi hanno raccontato e testimoniato la vita di donazione di Stefano, anche nei suoi periodi d’insegnamento e di servizio in biblioteca, caratterizzata dall’impegno in tanti campi di lavoro e di amicizia con i giovani del Mato Grosso, molti dei quali lo hanno abbracciato.

Al termine – senza dire troppe parole – il nuovo diacono ha ringraziato tutti all’uscita sul sagrato dove per lui era stata predisposta un’artistica infiorata ed un pannello che ritraeva il paesaggio andino. Davanti alla polenta cucinata dagli alpini di Zuclo e Bolbeno e poi nella festa presso il vicino oratorio di Tione, la riconoscenza si è fatta promessa di continuare a seguire il diacono boliviano dalle radici giudicariesi.       

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