La cooperativa Punto d’Incontro ha inaugurato venerdì 24 a Mattarello, in via della Cooperazione, il nuovo laboratorio di falegnameria e restauro di mobili in legno. Alla presenza di dipendenti, operatori, volontari e utenti il presidente della cooperativa Osvaldo Filosi e il direttore Mattia Civico hanno affiancato il sindaco di Trento, Franco Ianeselli, e l’assessore provinciale con delega alle politiche sociali, Mario Tonina, nel taglio del nastro: una cerimonia originale, perché al posto del nastro c’era un’asticella di legno di abete e al posto delle forbici un segaccio.

L’ampio capannone permette una più razionale disposizione degli spazi rispetto alla precedente sede in via Maccani.  Qui, con un importante investimento tutto a carico della cooperativa, l’ambizione è di dare a tante persone la possibilità di riprendere in mano la propria vita, riacquistando fiducia nelle proprie capacità. Senza dimenticare la necessità che l’attività del laboratorio, in questo accompagnamento delle persone fragili e dei senza dimora verso una migliore integrazione socio-lavorativa, sia sostenibile dal punto di vista sociale ed economico.  Lo ha ricordato il presidente Filosi, parlando di un traguardo raggiunto “perché è stato un passaggio faticoso, incerto, con tante variabili”, e di una scommessa vinta, grazie anche, ha sottolineato, “a tutte le persone che ci sostengono, agli operatori e ai volontari, e alle persone accolte perché si fidano di noi”. Un ringraziamento è stato rivolto anche al servizio sociale del comune di Trento, al dipartimento delle politiche sociali della Provincia, e a tutte le organizzazioni che cercano di rispondere ai bisogni delle persone più fragili, in situazione di estrema difficoltà, ai margini, il cui numero è in aumento. Se nella sede di via Travai queste persone trovano un pasto e la possibilità di una doccia, qui, è stato rimarcato, trovano “un posto” dignitoso, dedicato alla formazione al lavoro.

Nel loro saluto il sindaco di Trento Ianeselli e l’assessore Tonina hanno riconosciuto il ruolo del Punto d’Incontro nel dare dignità a persone, che altrimenti correrebbero il rischio di essere viste solo nella loro marginalità, e di essere pungolo per la costruzione di una città solidale e attenta ai bisogni, soprattutto dei più fragili. Continuerà a farlo, dal primo luglio, nella nuova, temporanea sede a Casa Sant’Angela, in via Giusti, dove la cooperativa si trasferirà per il tempo necessario ai lavori di ristrutturazione dell’edificio di via Travai.

L’inaugurazione è stata occasione per ricordare, oltre al fondatore della cooperativa e suo primo presidente, don Dante Clauser, il cappuccino padre Fabrizio Forti, scomparso nell’ottobre 2016, impegnato nel laboratorio del Punto d’Incontro dal 1983 al 1990, che nelle tante opere da lui portate avanti e nei tanti contesti in cui si è speso mostrò sempre una fiducia incondizionata nell’essere umano, anche in chi fa più fatica. E con lui Romano Broseghini, operatore restauratore in laboratorio dal 1991 fino alla morte, in un incidente in palestra di roccia, appena pochi giorni prima della scomparsa di padre Fabrizio: una persona che trasmettendo fiducia e accogliendo sapeva far tirare fuori dalle persone la parte migliore.

Di padre Fabrizio Forti campeggia ora all’ingresso del laboratorio un’imponente scultura in legno di cirmolo, profumatissimo, opera della scultrice di Praso Antonella Grazzi.

In chiusura, prima di un momento conviviale e di musica con la Raccatum Band, composta da persone senza dimora, il direttore Civico ha annunciato che la cooperativa proprio la mattina del giorno dell’inaugurazione del laboratorio ha firmato un contratto con Itea, l’istituto di edilizia abitativa pubblica della Provincia di Trento, per gestire due appartamenti che saranno destinati ad ospitare le persone che accedono al laboratorio di formazione al lavoro.