È nato il Sentiero dell’Olivo, 7 chilometri attraverso l’olivaia di Arco

La vista sul Lago di Garda lungo il “Sentiero dell’Olivo” (Credits: Garda Dolomiti Azienda per il Turismo S.p.A.)

È stato presentato oggi, mercoledì 30 ottobre, il “Sentiero dell’Olivo”, un percorso ad anello di oltre 7 chilometri che si snoda attraverso l’olivaia di Arco, promosso da Trentino Marketing | ATA Garda Trentino e Garda Dolomiti Azienda per il Turismo S.p.A. in collaborazione con il Comune di Arco per omaggiare la storia e la tradizione millenaria che nel Garda Trentino hanno la coltivazione dell’olivo e la produzione dell’olio.

Il sentiero, la cui apertura ufficiale si terrà sabato 2 novembre in occasione di “Frantoi Aperti”, è facilmente percorribile tutto l’anno, grazie anche alla sua altitudine massima di 230 metri, e offre ai propri visitatori di vivere un’esperienza immersiva ed educativa. Lungo il sentiero, oltre alla mappa iniziale ed alla targa in prossimità dell’Olif de Botes, si incontrano ben quattordici installazioni – alcune delle quali interattive – che permetteranno di conoscere diversi aspetti dell’olivicoltura, dal clima al terreno in cui cresce la pianta, dalla raccolta delle olive al processo produttivo in frantoio, e molto altro ancora.

Il “Sentiero dell’Olivo” ha inizio dall’info point dell’APT di Arco in Viale delle Palme, per poi proseguire verso il centro e imboccare la salita che porta al Castello di Arco, intorno al quale si è sviluppato il borgo medievale. Da lì in poi inizia l’olivaia di Arco, uno spazio verde tra la città e le pareti rocciose che racchiude oltre 40.000 olivi.

All’incrocio con la strada che sale verso Laghel, si prende il sentiero che si snoda ai piedi delle Coste di Baone tra pietraie, muretti a secco e distese di olivi. Dopo circa 3 km, il sentiero si incrocia con la strada asfaltata che porta a Padaro, per poi scendere per qualche centinaio di metri fino a raggiungere l’Olif de Bòtes che, con un’età stimata tra 900 e 1.000 anni, si contende con l’Olif de la Gort a Nago il primato dellalbero più antico del Garda Trentino. Si imbocca poi il sentiero che scende sulla destra verso il paese di Vigne e si supera la chiesa, ricominciando a salire verso il Dosso di Romarzollo, una collina coltivata ad olivi tra Vigne e Arco. Una volta superato il dosso, si lascia alle spalle l’olivaia e ci si avvicina al centro città per tornare al punto di partenza.

Il progetto – la cui fase di sviluppo iniziale è stata svolta in collaborazione con Roberta Garibaldi, specialista di turismo enogastronomico che ha seguito il progetto di ridefinizione del prodotto turistico legato alle produzioni locali portato avanti da Garda Dolomiti e ATA Garda Trentino – è stato affidato allo studio di architettura e progettazione paesaggistica anålogo con la collaborazione di BarberiConzatti.Design. I contenuti delle installazioni invece sono stati elaborati con il supporto tecnico dei frantoi del Garda Trentino e con la supervisione di Franco Michelotti, agronomo della Fondazione Mach.

Tra le altre iniziative nate nell’ambito del progetto sul turismo enogastronomico c’è anche la Carta dell’olio, uno strumento per conoscere le caratteristiche dell’olio extravergine d’oliva del Garda Trentino, imparare a degustarlo in purezza e saperlo abbinare ai cibi. La Carta dell’olio sarà disponibile nei frantoi e nei ristoranti del Garda Trentino a partire da novembre.

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