Fili di seta. L’industria serica roveretana rivive nelle opere di Paolo Aldi

È ispirata alla storia dell’industria serica roveretana la mostra “Fili di seta. Visioni e suggestioni di Paolo Aldi”, visitabile dallo scorso fine settimana nelle sale del Museo della Città, a Rovereto, che presenta l’ultimo lavoro del fotografo e artista visivo: un suggestivo viaggio visivo nei luoghi e nella memoria di una città profondamente influenzata da secoli di attività serica, e dove ancora se ne possono riconoscere le tracce. La mostra, a cura di Paolo Aldi e organizzata dalla Fondazione Museo Civico di Rovereto, è promossa dal Comune di Rovereto, dalla Comunità della Vallagarina e dall’ApT di Rovereto Vallagarina Monte Baldo che propone anche alcuni appuntamenti speciali.

Il percorso dell’esposizione si sviluppa attraverso venti opere realizzate in esclusiva per la mostra e stampate su grandi e preziosi fogli di carta di gelso, prodotti da una cartiera artigianale giapponese. Le immagini, fluttuanti a pochi centimetri dalle pareti, includono fili di seta intrecciati che simboleggiano i legami storici di Rovereto con l’industria della seta. Ogni opera rappresenta un “archivio visivo” dove fotografie, documenti storici e simboli della tradizione serica locale si fondono con le immagini attuali, evocando l’essenza di un luogo ricco di una storia sedimentata nel tempo che sopravvive ancora oggi.

“Quando Paolo Aldi ci ha parlato per la prima volta di questo progetto, spiega l’assessora alla cultura Micol Cossali, assessora alla Cultura, è risuonata una felice assonanza in sintonia con tutto il lavoro che in questi anni il Comune di Rovereto ha promosso e favorito per valorizzare il tema della seta, come patrimonio storico e culturale ma anche nei suoi aspetti naturalistici e scientifici, fino alla sperimentazione di nuove produzioni e di innovative applicazioni della ricerca universitaria. Tutto questo è stato esplorato e attraversato dallo sguardo sensibile e creativo di Paolo Aldi che è stato capace di restituirci, oltre ad un’ampia documentazione fotografica delle tracce della lavorazione della seta che permangono ancora oggi nelle vie della città, una interpretazione appassionata e meticolosa delle molteplici facce di questa storia che ha ancora molto da raccontare.

“Ancora una volta il Museo della Città, ospitato tra l’altro nel Palazzo Sichardt, edificio storico che è stato protagonista dell’industria della seta – aggiunge Giovanni Laezza, presidente della Fondazione Museo Civico – si propone oggi come il luogo dove scoprire aspetti dell’identità di Rovereto, che possono restituire il carattere della città sia ai roveretani che ne riscoprono l’essenza, sia a chi viene da fuori che ne può apprezzare l’unicità”.

L’esposizione offre una prospettiva unica, portando alla luce tracce tangibili della tradizione della seta, che vive ancora nell’architettura e nell’atmosfera della città della quercia, e Paolo Aldi, attraverso la sua arte fotografica, esplora le vestigia di questa storica industria nella Rovereto odierna, trasformando le memorie in immagini concrete e potenti. Due sono i livelli su cui si muove la mostra, quello artistico, attraverso collage fotografici che stimolano curiosità e riflessioni, ricreando le stratificazioni di tempi e luoghi, con immagini che raccontano la storia della seta a Rovereto, e quello documentale, dove le foto rilevano e fissano in un fermo immagine l’identità della Rovereto di oggi, che conserva nel suo tessuto urbano i segni architettonici e idraulici dell’antica industria serica.

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