Due violini, due viole e due violoncelli per il concerto di Stagione della Filarmonica di Trento

È in programma  martedì 19 novembre, alle 20, il concerto di Stagione della Filarmonica di Trento. Due violini, due viole e due violoncelli: la tradizionale formazione del sestetto d’archi è  protagonista di questo concerto.

Al violino il solista Ilya Gringolts che si dedica non solo al repertorio orchestrale, ma anche alla musica contemporanea e alla prassi esecutiva storica. Tra le collaborazioni di questa stagione includono concerti con l’Orchestra Sinfonica Nazionale Ungherese, la Royal Scottish National Orchestra, la BBC Symphony Orchestra, l’Orchestra Filarmonica della Scala e la Filarmonica di Bruxelles. È tuttora il più giovane vincitore del Concorso Violinistico Internazionale Premio Paganini (1998) ed è stato nominato BBC New Generation. Insegna alla Zurich University of the Arts e all’Accademia Chigiana di Siena e suona un violino Stradivari (1718 “ex-Prové”). Lo affianca, Franziska Hölscher, una delle giovani musiciste più versatili dell’attuale scena musicale internazionale. Come solista, musicista da camera e direttrice di festival, è stata invitata e torna spesso a esibirsi in luoghi illustri come la Philharmonie e la Konzerthaus di Berlino, la Festspielhaus di Baden-Baden, il Concertgebouw di Amsterdam, il Palais des Beaux-Arts di Bruxelles e il Rudolfinum di Praga.

Alla viola Gregor Sigl, nato in una famiglia di musicisti, si esibisce in tutto il mondo come solista e membro dell’Artemis Quartet e insegna alla Universität der Künste di Berlino e alla Queen Elisabeth Music Chapel di Bruxelles. Al suo fianco Lily Francis, violinista e violista americana, membro della Chamber Music Society del Lincoln Center e insegnante al Mozarteum di Salisburgo.

Al violoncello padre e figlia Hagen. Clemens si è esibito come solista con le migliori orchestre ed è membro del Quartetto Hagen con il quale ha girato il mondo per quarant’anni e ha registrato oltre 45 CD per Deutsche Grammophon. La figlia, Julia (classe 1995), convince sia come solista che in recital di musica da camera: la sua rapida carriera include già concerti con Igor Levit, apparizioni con il Quatuor Arod e i fratelli Capuçon…

La Stagione dei Concerti 2024 proseguirà il 26 novembre, con il debutto in sala dei due pianisti Lucas e Arthur Jussen. Due fratelli, poco più di mezzo secolo in due, appartengono a una nuova generazione di artisti che spiccano per le doti musicali ma anche per freschezza e simpatia. Si esibiscono a Trento per la prima volta offrendo uno speciale programma per due pianoforti e quattro mani sulle tastiere dei Grancoda Steinway della Filarmonica. Per informazioni su orari, biglietti e programma dettagliato: www.filarmonica-trento.it.

 

Note al programma (a cura di Alessandro Arnoldo)

Grädener ci ha lasciato due quartetti per archi assolutamente degni di nota. Il primo, Op. 33, risale al 1898. Il tema principale dell’Allegro con brio iniziale è pieno di carattere e ben costruito. Il secondo movimento, Adagio non troppo, sottotitolato “Da suonare come una ballata”, colpisce per il suo sentimento profondo e le calde armonie. Segue un gioioso Scherzo, che presenta due temi accattivanti simili a un valzer. Il finale, Rondo, è ricco di squisite melodie ed è coronato da una lunga ed entusiasmante coda.

Il Quintetto n. 1 op. 88 risale al 1882.  L’opera inizia con un tema caldo e folkloristico e procede con un secondo tema più soave che nasce dai toni morbidi delle viole. Il movimento centrale è la combinazione di un tempo lento e di uno scherzo più veloce in sezioni alternate. La sezione del movimento lento nasce da un precedente studio di Brahms sulla sarabanda barocca per pianoforte solo. La sarabanda appare tre volte, ogni volta soggetta a sottili variazioni e termina con una coda morigerata, dal carattere corale. Tra questi tre nodi troviamo due intermezzi caratterizzati da tempi vivaci. Il terzo movimento è un tour de force di magia contrappuntistica in cui Brahms combina fuga e forma sonata in una deliziosa miscela di stili colti e galanti. Un soggetto fugale viene introdotto dalla prima viola e successivamente imitato dal secondo violino, dal primo violino, dalla seconda viola e dai due violoncelli. Il movimento si conclude con un Presto all’unisono dalla vitalità geniale ed energica.

Verklärte Nacht è un’opera in un solo movimento, ispirata a una poesia di Richard Dehmel. Una donna e un uomo camminano di notte nel bosco. La donna confessa la sua gravidanza da un altro uomo e la sua paura di distruggere la relazione con il suo vero amore. L’uomo risponde che non importa, il bimbo sarà loro! Schönberg fu attratto dal poema per la sua attenzione alla natura e per la sua separazione dell’amore e del sesso dalle convenzioni borghesi. Il brano si divide in due parti: la prima riguarda la dichiarazione della donna e la seconda illustra la risposta dell’uomo. L’incipit, silenzioso e immobile, raffigura la fredda luce della luna e la coppia che cammina. La fitta trama di linee melodiche in uno schema armonico che spinge i limiti delle tonalità, crea un cupo umore teutonico, caratteristico della Vienna fin de siècle. Il brano si conclude in modo molto dolce, con il “legno nudo e freddo” dell’apertura trasfigurato in una “notte luminosa”.

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