Domenica 8 dicembre si è tenuta a Roma, presso la chiesa del Caravita, l’inaugurazione dell’opera monumentale Quercia di Mamre, dell’artista e orafo trentino Settimo Tamanini, conosciuto come Mastro7. Si tratta di un albero alto sette metri realizzato in rame puro, cesellato e lavorato a fiamma, caratterizzata da un tronco possente e tre rami che si protendono verso il cielo. Un simbolo di accoglienza e unità che resterà esposto fino a gennaio 2026, accompagnando l’intero Giubileo intitolato “Pellegrini di Speranza”.
L’opera di Mastro7, ispirata alla biblica Quercia di Mamre, rappresenta un messaggio di pace, accoglienza e rispetto, ideale punto d’incontro per le tre grandi religioni monoteiste – Ebraismo, Cristianesimo e Islam – con l’auspicio di un’umanità aperta al dialogo.
L’evento, patrocinato dal Dicastero vaticano per l’Evangelizzazione, è stato introdotto da padre Massimo Nevola, rettore della chiesa del Caravita, e arricchito da un commento interreligioso a tre voci curato da padre Giancarlo Gola S.J., accompagnato dalla lettura di un passo della Genesi. Presente alla cerimonia anche il presidente del Consiglio regionale, Roberto Paccher, che ha commentato: “Attraverso l’arte di Mastro7, il Trentino mostra il suo volto più autentico: quello di una terra che sa trasformare la bellezza delle sue radici in un linguaggio universale di pace e speranza.”
L’artista, oggi ottantunenne, ha preso la parola per esprimere il significato della sua creazione prima dell’esecuzione musicale del brano “All’ombra della Quercia, Pace!”. Settimo Tamanini, che iniziò la sua carriera come apprendista nella bottega del maestro Vittorio Benetti nel 1957, ha fondato la sua azienda nel 1970, tramandando la passione per l’arte ai figli Luca e Gianfranco. Le sue opere, forgiate a Mattarello, sono autentiche testimonianze di una vita dedicata all’arte e alla valorizzazione delle radici culturali trentine.