Tre appuntamenti con l’antropologo Simão Amista, per “aver cura delle parole”

Si parlerà di pregiudizi, di antirazzismo, di diversità di privilegi, ma soprattutto del potere che le parole possono avere nel creare ponti o muri tra le persone, durante tre appuntamenti che si terranno nel prossimo fine settimana in Vallagarina, organizzati da Progetto Polaris, Cooperativa Sociale Eris Effetto Farfalla e Arci Brentonico con il Patrocinio del Comune di Rovereto, Distretto Famiglia Vallagarina, Forum Trentino per la Pace e i diritti umani.

Si parte venerdì 7 febbraio alle 20.30 a Brentonico, quando, nella Sala della Cooperazione, Simão Amista, antropologo afro-brasiliano-italiano ed esperto d’arte tradizionale africana e di spiritualità e filosofie africane ed afrodiscendenti. Formatore e docente parlerà di come “Le Parole Sono Ponti: Costruire Dialogo e Superare i Pregiudizi”. I partecipanti all’incontro sono invitati a scoprire come il dialogo può unire, abbattere barriere e creare connessioni autentiche, in un’occasione per riflettere, confrontarsi e costruire insieme un futuro più inclusivo.

Il giorno seguente, sabato 8 febbraio all’Urban Center di Rovereto, in Corso Antonio Rosmini 58, dalle 15 alle 17, lo stesso Simão Amista terrà un momento di dialogo in cui riflettere insieme su come l’attenzione e la scelta delle parole contribuiscono a plasmare la mente dei bambini di ogni età, anche rispetto a temi come l’inclusione e la diversità, durante l’appuntamento dal titolo “Avere cura delle parole per crescere liber* da pregiudizi”. L’incontro è dedicato alla cittadinanza ed in particolare alle famiglie, e sarà seguito da un momento conviviale. Per info e iscrizioni: polaris.vallagarina@gmail.com.

Sempre sabato 8 febbraio, e sempre all’Urban Center di Rovereto, alle 20.30 Simão Amista dialogherà invece con Nogaye Ndiaye, autrice del libro “Fortunatamente Nera: il risveglio di una mente colonizzata”. A centro del confronto, una riflessione su come il colonialismo e l’eurocentrismo sono così radicati nella nostra cultura essendo parte della nostra storia. “Se vogliamo una società sempre più antirazzista è importante capire perché alcune parole e categorie sociali sono così radicate nella nostra società e inizieremo a riconoscere i pregiudizi che spesso sono contenuti nelle parole e nelle pratiche poco rispettose della complessità”, spiegano i promotori dell’incontro, ad entrata libera aperta a tutti.

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